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lunedì 30 marzo 2015

Che fine farà l’angelino.









 Cambi di casacca  ormai non si possono più contare  l’ultimo dopo lo psicodramma delle dimissioni di lupi, nelle prossime settimane bisognerà tenere gli occhi su  Area Popolare , che mette insieme udc e ncd con i loro 33deputati e 36 senatori  che oggi si guardano  disorientati  mentre si preparano ad una migrazioni scomposta.
La prima terra promessa potrebbe essere il Pd  dei super Renziani, che con il suo leader Matteo mangia tutto, guardano alle elezioni del 2018, sognando di governare in solitudine  grazie all’Italicum  fatto a sua immagine e somiglianza.
Il premier spavaldo   dal canto suo sta dando vita ad una corrente di supereroi affidati a  Delrio che può contare anche sulla  partecipazione del neo divorziato Franceschini in collisione con Pietro Fassino.Inoltre  può tenere per le orecchie il trio  Orfini – Orlando – Serracchiani.
Renzi  sta preparando i letti anche per chi alfaniani pentiti  come la  la Lorenzin.quagliarello e la Bianchi.
Alfano che guarda il vento da dove viene  può contare su un altro svuota NCD  che già ha solcato il passo con la Saltamarini la quale ha un seguito in ncd Veneta. Infine c’è Silvio che pare rinato,il quale mentre  tiene a bada Fitto  sognatore,sta organizzando un drink party per il  per le new entri Sarconi e De  Girolamo.
                                                                                                    Ruisi Francesco






martedì 10 marzo 2015

NULLE LE CARTELLE DELLE ESATTORIE SONO ILLEGITTIME



















gli atti emessi dalla Agenzia delle Entrate sono nulli, conseguentemente le cartelle degli esattori  come Equitalia  non vanno pagate in quanto  l'Agenzia delle Entrate  non ha personale qualificato  per la firma di tali atti. in barba ai cittadini  l'Agenzia delle Entrate  fà oggi firmare i propri dipendenti  privi di qualifica  di Dirigente.  


Ciò deriva da una importante sentenza del TAR Lazio, sent. n. 6884 del 1.08.2011.
 Il Tribunale amministrativo ha stabilito che, all’interno delle Agenzie delle Entrate, gran parte del personale che firma gli accertamenti non ha i requisiti di “dirigente”. La conseguenza è che tali atti sono nulli e, con essi, anche le successive cartelle Equitalia.

la sentenza dichiara illeciti e illegittimi gli ottocento incarichi dirigenziali conferiti a semplici impiegati, invece che ai veri Dirigenti delle Agenzie delle Entrate sparse nelle varie sedi d’Italia.

Infatti, su un organico di 1.200 dirigenti del Ministero, solo 400 posti risultano coperti da dirigenti abilitati, ossia assunti tramite regolare concorso, mentre gli altri 800 incarichi sono stati conferiti indebitamente a dei “nominati”.

Il fatto che tutto il personale utilizzato per le incombenze della riscossione debba essere incardinato nella Pubblica amministrazione lo prevede l'art. 1 co. 2 del dlgs  1651. La stessa legge prevede che anche la sottoscrizione dei ruoli da trasmettere a Equitalia per la riscossione deve essere svolta esclusivamente dai Dirigenti, dal momento che solo ai Dirigenti compete l’adozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno così come sancito dall’art. 16 co. 1 e dall’art. 4 co. 2 del dlgs 1651.

Invece, come ci ha svelato il Tar del Lazio con la sentenza appena citata, la trasmissione  dei ruoli ad Equitalia per la loro riscossione – prerogativa un tempo affidata alla  competenza esclusiva degli Intendenti di Finanza – in questi ultimi dieci anni è stata illegittimamente effettuata da semplici impiegati, spesso privi del diploma di laurea.

 Di conseguenza  tutte le cartelle esattoriali notificate dagli agenti della riscossione e da  Equitalia  S.p.a. in questi ultimi  dieci  anni  potrebbero  venire annullate perché illegittime per via della mancata sottoscrizione dei “Ruoli”  (trasmessi ad Equitalia ) da parte di un dirigente abilitato, ossia assunto tramite pubblico concorso nei Ruoli Dirigenziali della  P.A.
 
Nel 1992 i dirigenti della Intendenza di finanza e di tutti gli uffici finanziari sono stati retrocessi in carriera ed inquadrati nella nona qualifica funzionale, ossia quella dei quadri, Istituita con il DPR 44 del 1990.
 In questo modo, parte dell’organico è rimasto scoperto. Sono stati inizialmente chiamati, a coprire il vuoto, quelli che erano dentro il Ministero delle finanze, ma collocati nei ruoli centrali, inquadrandoli come dirigenti, mentre gli altri colleghi sono rimasti nella nona qualifica funzionale.
Poi, alla fine degli anni ’90, ci si è reso conto che questi posti dovevano essere coperti da un certo numero di persone. Così il Ministero ha bandito dei concorsi per coloro che avevano iniziato a ribellarsi all’inquadramento della nona qualifica. Naturalmente questi concorsi non hanno coperto l’organico ma solo in minima parte. Così, i restanti posti sono stati coperti con incarichi fiduciari, conferiti in barba alla legge. A coprire carichi dirigenziali sono stati chiamati semplici impiegati, che non avevano neanche la qualifica di funzionari e neanche quelli che sono stati retrocessi alla nona qualifica funzionale (i quadri). Così, a comandare sui dirigenti vengono chiamati dei semplici impiegati.

                                                                                                          Ruisi Francesco


sabato 7 marzo 2015

LA FESTA DELLA DONNA - CHE IDIOZIE FESTEGGIARE UNA DISGRAZIA -





















RICORDIAMO IL VERO MOTIVO PER CUI SI FESTEGGIA L’8 MARZO



Il pomeriggio del 25 marzo 1911, un incendio che  iniziò all’ottavo piano della Shirtwaist Company uccise 146 operai di entrambi i sessi. La maggioranza di essi erano giovani donne italiane o ebree dell’Europa orientale. Poiché la fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile non essendoci altra via d’uscita.
I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. Il processo che seguì li assolse e l’assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari.
Migliaia di persone presero parte ai funerali delle operaie.
                                                                                                           Ruisi Francesco