L'Automobile Club d'Italia (conosciuto anche con le sigle RACI fino al 1946 e in seguito ACI) è un ente pubblico non economico della Repubblica Italiana.
Autofinanziato e con funzioni di promozione controllo e indirizzo normativo del settore automobilistico, fa parte della federazione sportiva affiliata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
La nascita dell'ACI come associazione nazionale avvenne nel 1905, dall'unione dell'Automobile Club di Torino e di alcuni altri club automobilistici locali; Torino continuò ad essere la sede principale, dove era nato il più antico dei sodalizi. L'espansione dell'associazione, rallentata dalla prima guerra mondiale, riprese al suo termine con l'apertura di varie sedi provinciali e raggiunse nel 1926 la cifra di 50 sedi e quasi 10.000 soci. In quell'anno avvenne anche una modifica significativa con la trasformazione dell'originaria associazione in ente morale, ai sensi del R.D. 15 marzo 1927 n. 436 e la ridenominazione in Reale Automobile Club d'Italia (RACI), mantenuta in essere fino al 1946, quando con la nascita della Repubblica, venne confermata la qualifica di ente morale e si ebbe il ritorno al nome originale in uso alla nascita.
Nel 1927 contestualmente all'istituzione dell'ente, venne affidata al RACI la gestione dell'appena costituito Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Nel 2000 l'ACI grazie al D.P.R. 19 settembre 2000 n. 358 si introdusse nello Sportello Telematico dell'Automobilista (STA), il primo progetto di cooperazione tra ACI e Ministero dei Trasporti che consentì all'automobilista di ottenere entrambi i documenti relativi agli autoveicoli: certificato di proprietà e aggiornamento della Carta di Circolazione, richiedendoli esclusivamente presso uno sportello STA attivo indifferentemente sia presso l'ACI, sia presso gli Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile (MCTC),evitando al cittadino inutili code in due Amministrazioni diverse.
Si, ente non economico autofinanziato, già, si fa per dire. ACI ha la gestione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) peccato che un servizio uguale lo da la Motorizzazione civile .
il sistema di gestione dei dati dei veicoli, unico al mondo a basarsi su due archivi: quello statale, che fa capo alla Motorizzazione, e il Pra, pubblico registro automobilistico gestito dall’Aci, con un doppione di procedure e carte, tempo e lavoro quantificabili in circa 400 milioni di euro l’anno pagati da cittadini, imprese e dallo Stato stesso. Senza contare un miliardo e 600 milioni di euro di imposte che gravano annualmente sulle tasche degli automobilisti.
Ad onor del vero l’ultimo ad interessarsi è stato il Vice Ministro alle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini che dopo diversi tentativi nonostante era previsto dalla legge di stabilità 2014, la nascita dell’archivio unico, l’interesse economico dell’ACI ha avuto la meglio.
Ruisi Francesco