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domenica 14 giugno 2015

fare solidarietà agli immigrati, quando i propri cittadini muoiono di fame.


fare  solidarietà agli immigrati, quando i propri cittadini muoiono di fame.

Ieri nella tarda serata, con il primo caldo,  ho deciso di fare una passeggiata in auto,girovagando per la mia Città  nei pressi di una pizzeria  vedo che  una persona   si aggirava  tutta imbacuccata  con  giubbotto e cappuccio, ad una distanza di venti metri,  la vedo in faccia, la riconosco, è una signora che sempre piena di orgoglio e fiera dei suoi figli, mai e poi mai, a differenza di altri mi hanno chiesto  qualcosa o di interagire nei vari banco alimentari oppure di fare una domanda di aiuto economico al comune.  la seguo con lo sguardo,  è mi accorgo, che quella persona  rovistava all'interno del cassonetto  posto sul retro.  io mi sono vergognato.  in quel momento ho deciso di non fermarmi per non mortificare ancora di più questa persona. ma tornando a casa  mi sono trovato con gli occhi lucidi, quando mio figlio  di soli cinque anni  prende il proprio salvadenaio  è mi propone di darne la metà alla signora, io non c'è la faccio più, e scoppio in pianto.

Un buon Padre di famiglia si può definire tale, quando prima di fare attività social bisiness, non si cura  nel dare da mangiare ai propri figli!.  

                                                                                                 Ruisi Francesco      

venerdì 12 giugno 2015

Angelino che confusione.


Angelino  rischia un ricovero forzato, quel diavolo lo fa sofrire,dopo il caso Azzolini, ncd non sa che pesce pigliare, la scelta e ardua tornare da quel bel pezzo di pesce Silvio, che come un ruba cuori fà le serenate d’amore ai Senatori di Angelino, oppure tenere banco a Matteo che ogni giorno è più esigente, del resto in amore non ci sono regole.
Non tutto si può controllare, quando la casa scricchiola e non sai se reggerà.
 Inoltre  la De Girolamo con la Lorenzin  cercano riaprire l’ex casa chiusa di Arcore… e Quagliarello poco sobrio dice:  «Non possiamo restare immobili, né continuare a subire passivamente, quanto dobbiamo ancora farci aggredire? Non siamo mica tutti Marrazzo!».

Rancori e faide ministeriali, senatori pronti a tutto, Total Caus al centro, ventre molle della maggioranza, nuovo incubo di Palazzo Chigi. La Boschi avverte Matteo, cosi ci tocca SILVO.
Non tanto per volontà ribaltonista, piuttosto per l’estrema confusione di cui è preda Ncd. E se ai piani alti del Pd l’allerta è tornata a crescere, Silvio Berlusconi ha fiutato l’odore del sangue, è ha ripreso a telefonare con una certa insistenza ai senatori di Alfano inviando messaggi sublimi : «Se mollate il governo, io rompo con Salvini per ricostruire assieme a voi il centrodestra».

Il ministro dell’Interno, però, ha già deciso la linea: guerra senza quartiere per difendere Giuseppe Castiglione – potente sottosegretario a lui legato da incrollabile sodalizio - barricate di cartone per il presidente della commissione Bilancio. Non a caso, due big del calibro di Maurizio Lupi e Renato Schifani mettono le mani avanti: «Azzollini? La tenuta dell’esecutivo non si discute».

la linea illustrata da Quagliariello ai senatori di NCD è, che c’è spazio per ricostruire il centrodestra, lontani dagli estremismi di Salvini, rompere prima che sia troppo tardi, il problema, insomma, è soprattutto quello di capire come e quando staccarsi dall’attuale esecutivo. Del resto la collaborazione con il Pd è temporanea.

 Qualche senatore, sottovoce, spera addirittura che Alfano usi il pugno di ferro sciogliendo presto il consiglio comunale di Roma per scatenare l’inferno nel Pd. Poi ci sono gli appetiti ministeriali.

Di pensiero opposto è Renato Schifani,che  difende a spada tratta l’esecutivo. Ma MATTEO però, è stato chiaro: «Voglio una donna al governo». Promozione per la deputata Dorina Bianchi, dunque? Apriti cielo. La verità è che in cima alle preoccupazioni centriste c’è questa legge elettorale. Con l’Italicum l’Ncd trema e Silvio ha gioco facile a tentare i vecchi compagni di squadra.
                                                                                                               Ruisi francesco