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martedì 10 marzo 2015

NULLE LE CARTELLE DELLE ESATTORIE SONO ILLEGITTIME



















gli atti emessi dalla Agenzia delle Entrate sono nulli, conseguentemente le cartelle degli esattori  come Equitalia  non vanno pagate in quanto  l'Agenzia delle Entrate  non ha personale qualificato  per la firma di tali atti. in barba ai cittadini  l'Agenzia delle Entrate  fà oggi firmare i propri dipendenti  privi di qualifica  di Dirigente.  


Ciò deriva da una importante sentenza del TAR Lazio, sent. n. 6884 del 1.08.2011.
 Il Tribunale amministrativo ha stabilito che, all’interno delle Agenzie delle Entrate, gran parte del personale che firma gli accertamenti non ha i requisiti di “dirigente”. La conseguenza è che tali atti sono nulli e, con essi, anche le successive cartelle Equitalia.

la sentenza dichiara illeciti e illegittimi gli ottocento incarichi dirigenziali conferiti a semplici impiegati, invece che ai veri Dirigenti delle Agenzie delle Entrate sparse nelle varie sedi d’Italia.

Infatti, su un organico di 1.200 dirigenti del Ministero, solo 400 posti risultano coperti da dirigenti abilitati, ossia assunti tramite regolare concorso, mentre gli altri 800 incarichi sono stati conferiti indebitamente a dei “nominati”.

Il fatto che tutto il personale utilizzato per le incombenze della riscossione debba essere incardinato nella Pubblica amministrazione lo prevede l'art. 1 co. 2 del dlgs  1651. La stessa legge prevede che anche la sottoscrizione dei ruoli da trasmettere a Equitalia per la riscossione deve essere svolta esclusivamente dai Dirigenti, dal momento che solo ai Dirigenti compete l’adozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno così come sancito dall’art. 16 co. 1 e dall’art. 4 co. 2 del dlgs 1651.

Invece, come ci ha svelato il Tar del Lazio con la sentenza appena citata, la trasmissione  dei ruoli ad Equitalia per la loro riscossione – prerogativa un tempo affidata alla  competenza esclusiva degli Intendenti di Finanza – in questi ultimi dieci anni è stata illegittimamente effettuata da semplici impiegati, spesso privi del diploma di laurea.

 Di conseguenza  tutte le cartelle esattoriali notificate dagli agenti della riscossione e da  Equitalia  S.p.a. in questi ultimi  dieci  anni  potrebbero  venire annullate perché illegittime per via della mancata sottoscrizione dei “Ruoli”  (trasmessi ad Equitalia ) da parte di un dirigente abilitato, ossia assunto tramite pubblico concorso nei Ruoli Dirigenziali della  P.A.
 
Nel 1992 i dirigenti della Intendenza di finanza e di tutti gli uffici finanziari sono stati retrocessi in carriera ed inquadrati nella nona qualifica funzionale, ossia quella dei quadri, Istituita con il DPR 44 del 1990.
 In questo modo, parte dell’organico è rimasto scoperto. Sono stati inizialmente chiamati, a coprire il vuoto, quelli che erano dentro il Ministero delle finanze, ma collocati nei ruoli centrali, inquadrandoli come dirigenti, mentre gli altri colleghi sono rimasti nella nona qualifica funzionale.
Poi, alla fine degli anni ’90, ci si è reso conto che questi posti dovevano essere coperti da un certo numero di persone. Così il Ministero ha bandito dei concorsi per coloro che avevano iniziato a ribellarsi all’inquadramento della nona qualifica. Naturalmente questi concorsi non hanno coperto l’organico ma solo in minima parte. Così, i restanti posti sono stati coperti con incarichi fiduciari, conferiti in barba alla legge. A coprire carichi dirigenziali sono stati chiamati semplici impiegati, che non avevano neanche la qualifica di funzionari e neanche quelli che sono stati retrocessi alla nona qualifica funzionale (i quadri). Così, a comandare sui dirigenti vengono chiamati dei semplici impiegati.

                                                                                                          Ruisi Francesco


sabato 7 marzo 2015

LA FESTA DELLA DONNA - CHE IDIOZIE FESTEGGIARE UNA DISGRAZIA -





















RICORDIAMO IL VERO MOTIVO PER CUI SI FESTEGGIA L’8 MARZO



Il pomeriggio del 25 marzo 1911, un incendio che  iniziò all’ottavo piano della Shirtwaist Company uccise 146 operai di entrambi i sessi. La maggioranza di essi erano giovani donne italiane o ebree dell’Europa orientale. Poiché la fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile non essendoci altra via d’uscita.
I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. Il processo che seguì li assolse e l’assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari.
Migliaia di persone presero parte ai funerali delle operaie.
                                                                                                           Ruisi Francesco



domenica 22 febbraio 2015

Renzi attacca i portafogli dei sindacati e si illude di tenerli per le PALLE.












730 precompilato il governo pretende che i cittadini si fidino ciecamente dei conti intasca  fatti dell’agenzia delle entrate. 

Il toscano  furbetto  decreta guerra ai Sindacati attaccando i loro portafogli, mette una serie di inutili paletti nella gestione della campagna  730 ai caf, ma non vede aldilà del naso non capisce che  i centri di assistenza fiscale  sono l’unico  interposto  tra la gente e le istituzioni che sono sempre più sorde, le quali hanno ormai un chiodo fisso                   ( cercare evasori in mezzo ai poveri ) distruggendo  ogni possibilità di ripresa, si è sempre più convinti che la forte evasione fiscale Italiana si annida tra la gente comune – pensionati –lavoratori dipendenti e autonomi.
Ma vediamo questa non semplificazione:
Caf, Professionisti abilitati e Sostituti d’imposta dovranno inviare un elenco dettagliato dei contribuenti per cui hanno ricevuto la delega  a prelevare la dichiarazione precompilata e non basterà indicare il codice fiscale, ma  bisognerà corredare  e scannerizzare almeno  quattro moduli dotati di firma in calce. La lista  sarà rafforzata anche da indicazioni sui redditi dell’anno precedente, sul numero e la data della delega,sulla tipologia e il numero del documento d’identità. 
La delega con la quale  il contribuente chiede al Caf di accedere alla precompilata, oltre a essere accompagnata da un documento d’identità del diretto interessato dovrà essere riportata in un registro aggiornato per ordine cronologico. Inoltre ogni struttura dovrà nominare uno o più soggetti per la gestione delle deleghe e l’agenzia delle entrate potrà svolgere controlli a campione in presenza dei quali i soggetti autorizzati a prelevare il 730 dovranno trasmettere tramite posta elettronica certificata le deleghe e i documenti di arredo compresa la carta d’identità del contribuente  delegante.
L’Agenzia delle Entrate  -traccerà- gli accessi all'Anagrafe Tributaria da parte dei Caf, sostituti d’imposta e professionisti abilitati, predisponendo anche allert per individuare anomalie e comportamenti a rischio.
 Tutti gli accessi saranno preceduti dalla digitazione di un codice di sicurezza,i così detti                      - CAPTCHA – completely automatic pubblic turing test to tell computer and humans apart-    in modo da evitare l’utilizzo di robot ai servizi offerti dall’Agenzia. 
 Il limite temporale per l’accesso è fissato al 10 novembre, dopo quella data non sarà più possibile accedere tramite file o via web alla precompilata  e nemmeno all'elenco delle informazioni attinenti.

 Resta inteso che il contribuente in possesso delle credenziali per l’utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate possa accedere direttamente alla propria dichiarazione precompilata nell'area dedicata in cui sarà resa disponibile.

 Ma   queste complicanze  dettate  ai Caf  non sono un vero e proprio problema perché il 90 % dei contribuenti  si lascia assistere  dai centri di assistenza fiscale perchè il fisco Italiano è tutt'altro che semplice, al contrario  entrando tra le pieghe di esso spesso si ci perde, e se non si sta attenti elle varie sfaccettature il fisco ti porta via più del dovuto.
Come pretende  Renzi di avenr fiducia all'Agenzie delle Entrate senza riscontro  alcuno.
Possiamo invece asserire che i Centri di Assistenza Fiscale sono oggi l’unico ordine di controllo a favore dei contribuenti.   
                                                                                     Ruisi Francesco 

sabato 31 gennaio 2015

Un Castellammarese seduto al colle. Mattarella è presidente della Repubblica Italiana. Ma qualcosa non torna.





Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica Italiana, il dodicesimo nella storia della repubblica che succede a  Giorgio Napolitano.
Mattarella è siciliano, nato a Palermo nel luglio del 1941, e legato alla storia stessa della Sicilia per essere figlio di Bernardo e fratello di Piersanti.
Fortemente legato anche alla storia Castellammarese, da cui la famiglia Mattarella proviene. 
Mattarella è un uomo politico più volte eletto in parlamente e giudice costituzionale su nomina parlamentare. A proporlo come presidente è stato il presidente del consiglio Matteo Renzi e il risultato dell’elezione che lo ha visto diventare presidente ha avuto esito di 665 voti sul 996 presenti. 
Mattarella, ad ogni modo, è il primo presidente siciliano a cui sono già stati inviati gli auguri e la soddisfazione del presidente della regione, Rosario Crocetta, e del sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando. 
Mattarella  uomo saggio, persona  per bene, di grande dignità morale e integerrimo uomo di governo,ma forse legato al passato che e stato sempre presente.




 Con questa mossa si  rispolverano  vecchie lotte tra  ILLUMINATI, rievocazioni di vecchie logge come P2 di Licio Gelli in contenzioso con i “Cavalieri dell’Ordine di Malta” che detengono i tesori del Trapanese.
Tentativi di resurrezione  dalle ormai dimenticate logge del Centro studi Salvatore “Scontrino” All’interno del “Centro” operavano sette logge ufficiali ricomprese nell'obbedienza del “Grande Oriente d’Italia.  Le attività erano gestite dal Professore di filosofia Giovanni Grimaudo, a cui tutti gli iscritti facevano capo per ogni genere di richiesta o istanza quali il procacciamento di voti o favori per i politici ed i vari mafiosi che facevano parte. Nel Centro si nascondevano molte logge massoniche, di cui alcune con nomi di origine araba: Iside, Hiram, Ciullo D’Alcamo, Cafiero e Osiride. al suo interno l’esistenza di  una loggia segreta denominata “Iside 2”.  Giovanni Stefano (collegato al comando delle Tigri Serbe Arkan).  è possibile desumere l’esistenza di una settima loggia, la “C”  entrata in funzione l’8 maggio 1981, subito dopo la scoperta della lista P2. La  loggia Iside risultò collegata con un’altra di Palermo, diretta da Giuseppe Mandalari, Gran Maestro della loggia massonica Armando Diaz del capoluogo siciliano, Mandalari era stato al centro di un’inchiesta su mafia-politica. 
Sebbene non vi siano attualmente fatti che comprovino il permanere di tali situazioni sta di fatto che nella loggia “C” del trapanese e in direzione  con personaggi arabi. 
Cosi come emerge da atti d’inchiesta,qualcuno era iscritto anche alla P2 come Giovanni Alliata di Montereale che in passato aveva guidato una sua comunione massonica, denominata Serenissima Gran Loggia nazionale degli Alam. Il nome del principe Alliata. Queste ultime operanti attivi nella strage di Portella della Ginestra. 
A Castellammare,  come confermato dal pentito Giuffrè , oltre al traffico di droga e di armi convergono “cellule” deviate dei Servizi Segreti italiani e delle Istituzioni che dietro il paravento della massoneria gestiscono affari illeciti con le varie organizzazioni criminali, in primis Cosa Nostra.  <<punto d’incontro tra i Paesi Arabi e l’America , la sponda di entrata tra l’Africa, l’Europa e l’America>> e sempre qui trovavano rifugio tutte le persone in ombra più importanti a livello massonico e a livello di Servizi Segreti.
Molto presente nel golfo di Castellammare   le attività  dell’organizzazione DUCA , per certi versi gemella di Gladio.
L'esistenza di Gladio, sospettata fin dalle rivelazioni rese nel 1984 dal membro del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale Vincenzo Vinciguerra durante il suo processo, fu riconosciuta dal presidente del Consiglio italiano Giulio Andreotti il 24 ottobre1990, che parlò di una "struttura di informazione, risposta e salvaguardia".
Francesco Cossiga, che ebbe, durante il periodo in cui era sottosegretario alla difesa, la delega alla sovrintendenza di Gladio, e che spesso è stato indicato come uno dei fondatori, affermò molti anni dopo che «i padri di Gladio sono stati Aldo Moro, Paolo Emilio Taviani, Gaetano Martino e i generali Musco e De Lorenzo, capi del Sifar.
Gladio viene costituita con un protocollo d'intesa tra il Servizio italiano e quello statunitense in data 26 novembre 1956, nel quale però vi era stato un esplicito riferimento ad accordi preesistenti: nella relazione inviata dal presidente del Consiglio Giulio Andreotti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e sulle stragi il 17 ottobre 1990 verrà segnalato che con quella intesa tra SIFAR (al cui comando, al tempo della stesura del protocollo, era da poco stato posto Giovanni De Lorenzo) e CIA erano stati"confermati tutti i precedenti impegni intervenuti nella materia tra Italia e Stati Uniti".
In Italia è stata ipotizzata da più parti (anche dalla Commissione stragi) l'esistenza di strutture nate in chiave anti-comunista nelle ultime fasi della guerra (come quelle che sarebbero derivate dalle brigate Osoppo) e nel primo dopoguerra, che poi sarebbero confluite, in tutto o in parte, in Gladio.
Il 24 ottobre 1990 Giulio Andreotti, capo del governo italiano, rivelò alla Camera dei Deputati l'esistenza di Gladio, che fu quindi la prima organizzazione aderente alla rete "stay-behind" ad essere resa pubblica.     Già precedentemente si era comunque parlato di tale organizzazione (ne parla per esempio Moro nel suo memoriale scritto nel 1978 durante i giorni della prigionia), e la sua esistenza era comunque ovviamente nota nell'ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti.
Nel 2000 il rapporto del Gruppo "Democratici di Sinistra-L'Ulivo", stilato in seno ad una Commissione parlamentare, concludeva che la strategia della tensione era stata sostenuta dagli Stati Uniti d'America per "impedire al PCI, e in certo grado anche al PSI, di raggiungere il potere esecutivo nel paese", identificando anche i Nuclei per la Difesa dello Stato non come un gruppo autonomo, ma come una delle operazioni portate avanti da Gladio con questi scopi.
Gladio è stata collegata anche alla P2 di Licio Gelli e al Noto Servizio, un super-servizio segreto soprannominato "Anello", a capo del quale ci sarebbe stato Giulio Andreotti.

                                                                                               Francesco Ruisi 














domenica 25 gennaio 2015

finalmente, manovre correttive per rincuorare le casse della città di Alcamo




 


il governo cittadino, Alcamese, lancia l'allarme,  "SIAMO IN DEFAULT" abbiamo speso tutto, quindo e doveroso un aumento ulteriore  di tasse, rette eccetra eccetra......, non sono più sostenibili, le spese di ordinaria amministrazione, ad esempio il cittadino che  vuole qualche documento deve portarsi da casa il foglio A4 dove poterlo stampare, oltre all'aumento  doveroso dei diritti.   Gli stessi impiegati dovranno abituarsi a portare da casa candele per illuminarsi e carbone con i rispettivi braceri, per riscaldarsi. inoltre non è assolutamente più tollerato che questi vergognosi cittadini di Alcamo continuino a fare i furbi e ad evadere le tasse, sarà probabilmente riaperto ex lazzaretto, dove questi evasori dovranno  passare  per primo un periodo di decontaminazione poi saranno spogliati di tutti i loro averi e impalati nella pubblica piazza Ciullo, in onore della cultura che ci contraddistingue.   Cari Cittadini e ora che imparate bene la parola "SPENDING REVIEW" detto all'alcamese dovete dare LU CULO. di contro però saremo molto più civili.
Infine,  per concludere, non dovete avercela con noi,ma al contrario RINGRAZIATECCI!, dovete capire, che non ci dovete manciuniari, le spese per le commissioni, per il consiglio e l'amministrazione in genere, sono soldi ben spese. VA, BINIRICIUTI. lo facciamo per voi.      
  
                                                                                                   Ruisi Francesco 

domenica 4 gennaio 2015

PAPA FRANCESCO,MATTEO E L'ALTRO.







 

Papa Francesco bacchetta  Renzi  con le mani di Monsignor Galatino che ne ha anche per i sindacati, colpevoli da eccessi  di art. 18 , in alcuni casi dettati da dottrine anticristo. 
Monsignor Galatino avvisa che in guerra i morti si contano  da entrami gli schieramenti.
Matteo Renzi, da New York, sfoggia la consueta arroganza fiorentina , “Siamo pronti, se servirà, a fare battaglie in Parlamento e a sfidare i poteri forti, anche se più dei poteri forti temo i pensieri deboli”. E subito arriva la Chiesa italiana a dettargli la linea, con monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che gli dice: “Basta slogan, è ora di pensare alle persone”.
 Una doccia fredda su Renzi che pensava che bastavano  le virtù di Marco  Carrai  per tenere a bada la Chiesa italiana che  giunge inattesa ed è un problema in più per Matteo, che domani torna in Italia e comincerà a giocarsi la partita più importante, quella promessa fatta in America. 
Il ministro del Lavoro Poletti si dice convinto che il governo non cadrà sul Jobs Act, ma il primo passaggio sarà, lunedì, la direzione del Pd dove Renzi dovrà portare a casa il via libera del suo partito. I numeri sono dalla sua parte, resta da vedere quanti saranno i senatori che sosterranno i sette emendamenti già presentati. 
Silvio azzurro e pronto a tirare giù le scialuppe di salvataggio, anche se imbarazza i renziani, Matteo  tiene viva,l’amicizia del cavaliere.
                                                                                            Ruisi Francesco



venerdì 5 dicembre 2014

Pagare meno la Tari





Situazioni di disagio economico, disservizio nella raccolta ,immobili con un solo occupante ecco i casi in cui si può chiedere riduzioni, esoneri ed agevolazioni.








in precedenza si è chiamata Tares, Tarsu e Tia.oggi Tari, la nuova imposta sui rifiuti.
Ai Comuni l’ncombenza per inviare  ai contribuenti i bollettini per pagare la Tari.
L’imposta  deve essere calcolata dal Ente Comune  e poi proposta al proprietario dell’immobile.

Per le  tariffe gli enti locali hanno ampio margine di scelta (si tratta comunque di un regime transitorio, in attesa di un regolamento che stabilisca un tariffario nazionale). anche le scadenze per i versamenti sono decise autonomamente da ogni singolo Comune, occorre quindi accertarsi, presso l’amministrazione di appartenenza, quale sia il termine ultimo previsto per la propria città.

La Tari deve essere pagata da chi occupa oppure detiene gli immobili a qualsiasi titolo (sia esso proprietario o locatario). Solo per gli utilizzi di breve durata (quelli, cioè, che non superano i sei mesi, come nel caso di appartamento per le vacanze estive) il pagamento spetta solo al proprietario dell’immobile.
In caso di comproprietà dell’immobile (come nel caso di coniugi in comunione), la responsabilità è di entrambi (cosiddetta solidale).

La Tari non si paga in base ai rifiuti effettivamente prodotti, ma secondo parametri presuntivi, come la superficie calpestabile dell’immobile, i componenti del nucleo familiare e appositi coefficienti di produttività indicati nel metodo normalizzato.

È possibile chiedere la riduzione o l’esonero dal pagamento

La tassa deve essere ridotta in caso di disservizio, di ubicazione fuori dalla zona di raccolta, per le attività produttive di rifiuti speciali assimilati avviati al riciclo e per la raccolta differenziata delle utenze domestiche, inoltre ulteriori riduzioni o addirittura l’esonero: come nei casi di abitazioni con unico occupante o a uso limitato, abitazioni rurali, ecc.  e ancora  agevolazioni per le situazioni di grave disagio economico.
 
Se il Comune ha commesso errori nel conteggio
Per esempio, nel calcolo della quota variabile delle utenze domestiche, che va calcolata una sola volta per nucleo familiare, anche se l’immobile possiede più di una pertinenza (per es. garage, soffitta, cantina, ecc.). Invece, potrebbe accadere che il Comune calcoli erroneamente non solo la quota fissa ma anche quella variabile per ogni singola pertinenza. La quota variabile va invece computata una sola volta, essendo l’utenza domestica riferita alla medesima famiglia.

Se, dunque, il contribuente si accorge che nel bollettino inviato dal Comune ci sono errori, dovrà preferibilmente segnalarli per iscritto con raccomandata a.r. o rivolgersi direttamente agli sportelli comunali. A quel punto, spetterà al Comune inviare il nuovo bollettino corretto.

                                                                                              Ruisi Francesco