Pagelle per presidi e professori,ci pensa Super Renzi.
Bruxelles detta ordini, infatti la Commissione europea sull'insegnamento non perde tempo a dare il codice di comportamento a l'Italia che come da brava scolara accelera sulla riforma e mette già in cantiere la bozza che ha come obiettivo "collegare le retribuzioni al merito e ai risultati"La valutazione appartiene tutta al corpo studentesco che potrebbe cominciare a pesare sui destini delle scuole e delle università italiana. Si fa ormai sempre più concreta l’idea di estendere le pagelle per presidi e professori a tutti gli istituti scolastici italiani. Ieri infatti, è arrivato il monito della Commissione europea che ha invitato l'Italia a fare sforzi per migliorare la qualità dell’insegnamento e la dotazione di capitale umano a tutti i livelli di istruzione: primario, secondario e terziario, infatti per Bruxelles, l’insegnamento è una professione caratterizzata da un percorso di carriera unico e attualmente da prospettive limitate di sviluppo professionale. La diversificazione della carriera dei docenti, la cui progressione deve essere meglio correlata al merito e alle competenze, associata ad una valutazione generalizzata del sistema educativo, potrebbero tradursi in migliori risultati della scuola, scrollandosi proprio da quelle figure che zavorrano e mortificano l'intelligenza socioculturale.
Nella riforma in cantiere Renzi valuterà dunque il voto dei ragazzi con delle scontate conseguenze per i docenti e presidi i quali potrebbero vedersi non rinnovato il contratto di lavoro o per i più fortunati ci sarà quella che metterà fine allo stipendio dei prof concatenato ai soli anni di servizio per gli insegnanti e la valutazione dei dirigenti scolastici.
L’operato del preside verrà valutato annualmente in base a sei indicatori .
Quindi,collegare le retribuzioni degli insegnanti ai risultati.
La partita più difficile da portare in porto sarà proprio quella della valutazione degli insegnanti. Adesso si tratta di capire come differenziare gli stipendi degli insegnanti.
Dal cantiere uscirà una proposta con diverse sfumature. Saranno poi le forze politiche e sociali a confrontarsi sul tema per tracciare la strada da intraprendere. Una strada che si prevede piuttosto malagevole, visto che la categoria digerisce male i giudizi sul proprio operato. Tra le ipotesi più accreditate la differenziazione dello stipendio in base alle funzioni aggiuntive assegnate all'insegnante e al tempo passato a scuola oltre l’orario di insegnamento.
Rusi Francesco
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