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domenica 23 novembre 2014

VISITE FISCALI cambia tutto






















Inps ha approvato il nuovo regolamento per l’invio a domicilio del medico fiscale che entrerà in vigore nel 2015.

Lavoratori pubblici:
(Dipendenti statali, insegnanti, lavoratori della pubblica amministrazione, lavoratori degli enti locali, vigili del fuoco, polizia di stato, Asl, militari).
Reperibilità 7 giorni su 7, ivi compresi i giorni non lavorativi, festivi, prefestivi e weekend. Le fasce orarie: dalle 9 alle ore 13; dalle 15 alle 18. In questi orari i lavoratori statali devono rimanere presso la residenza indicata nella documentazione medica di malattia e attendere la visita del medico fiscale inviata dal datore di lavoro o dall’Inps. Sono esclusi dal vincolo di reperibilità i dipendenti che si assentano per i seguenti motivi: malattie di una certa entità di cui necessitano cure salvavita; infortuni di lavoro; patologie documentate e identificate le cause di servizio; quadri morbosi inerenti alla circostanza di menomazione attestata; gestazione a rischio. Sono esenti anche i dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato.

lavoratori privati :
 Anche i lavoratori privati hanno l’obbligo di reperibilità 7 giorni su 7. Cambiano invece le fasce orarie: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle ore 19. Nel caso in cui, al momento della visita fiscale, il lavoratore non si trovasse all’interno della residenza segnalata sprovvisto di motivazione, perde il diritto al 100% retribuzione per i primi dieci giorni di malattia. Per i giorni seguenti invece la retribuzione scenderà al 50%. Il dipendente avrà inoltre 15 giorni di tempo per comprovare la propria assenza ed evitare la detrazione dallo stipendio.

Modifiche anche in termini di Stipendio:
Nel corso del periodo di assenza per malattia, la retribuzione andrà progressivamente a scendere: dall’inizio della malattia e fino al nono mese (incluso) la retribuzione sarà del 100%; dal 10° mese fino ad un anno di assenza la retribuzione sarà del 90%; dal 13° al 18° mese, la retribuzione sarà pari al 50%.

                                                                                    Ruisi Francesco

sabato 1 novembre 2014

REGALI DI GOVERNO, RENZI ONORA LE RICORRENZE.




Da Roma altra botta al Sud: niente soldi per gli Lsu di Sicilia, Calabria e Campania

Sono i morti, ad ogni ricorrenza  e usanza fare dei doni, stavolta tocca ai  precari del Sud i  così detti  LSU.
 IL Governo Renzi , dribbla  il popolo, con il sottosegretario  Graziano Delrio  che in contemporanea  annuncia grandi attenzioni al sud e nel frattempo lo sfaff,  si dice pentito della norma, che  Treu,  durante il governo Prodi fra il 1996 e il 1998,  ministro del Welfare istituisce la figura degli Lsu, lavoratori socialmente utili da inserire negli apparati delle amministrazione pubbliche con risorse statali.  In buona sostanza, in tutto il quinquennio di governi dei centrosinistra (96-2001) mentre al Nord si finanziavano investimenti infratrutturali, al Sud si davano soldi per i lavori socialmente utili. La cosa va avanti fino al 2001. Poi arriva il governo Berlusconi e il ministero chiude i rubinetti. E cominciano i problemi, mentre i precari cominciano a chiedere di essere stabilizzati nell’ente presso cui hanno prestato servizio. Gridano a gran voce,  che per anni hanno fatto il proprio dovere anche nelle urne, ora tocca ai governanti  sinistroidi a fare la loro parte, è ora della stabilizzazione.
Ma questo governo che ora usa iphone,nel nome della modernità rilancia, con una  norma approvata, su input della maggioranza e della Lega Nord, sugli Lsu, i lavoratori socialmente utili: la Commissione Bilancio della Camera, che sta lavorando sulla Legge di Stabilità,  ha deciso di stralciare i fondi (100 milioni di euro) destinati a questa categoria  di lavoratori in Campania, Calabria e Sicilia.
Una norma che  “non solo e inopportuna, perche’ il finanziamento e’ stato rimesso in discussione dopo vent’anni di applicazione, ma rischia di generare un’emergenza sociale nel mezzogiorno”. Inutile aggiungere che gli LSU sono tantissimi. Solo in Sicilia,l, sono quasi 6mila. La maggior parte di questi lavorano nel territorio della provincia di Messina (1809). seguito da quella di Palermo (1052), Trapani (815), Agrigento (778), Ragusa (410), Enna (265), Catania (242), Siracusa (140) E Caltanissetta (100).
                                                                                             Ruisi Francesco

ATTENTI A QUEI DUE "RENZI-CAMUSSO"




Fermate la camusso  o sarà la fine del Sindacato 

La camusso gioca con le spalle degl’altri,  fa una guerra personale contro Matteo Renzi, che da bravo ragazzo, si lascia ordinare la controffensiva  agl’apparati sociali, mettendo  in agenda  lo svuota portafogli  ai Sindacati , non attaccando direttamente  i vertici che comunque siedono alla destra del Padre,  i quali non sentono l’esigenza di riformare apparato sindacale, fossilizzando  quei più nobili principi  di cultura Sociale che fin dal principio  Mazzini e compagnia, avevano ideato su misura per le problematiche di quell’ epoca. E ancora  alle grandi conquiste   di  riforma agraria e un consolidato  statuto dei lavoratori  che come  linea di concetto risultò, nobile,  ha difesa della popolazione, ma nel tempo  forse in alcune parti  è degenerato in eccesso, portando  per  fortuna a pochi, risultati di riserve e privilegi,  al marcio  di quei  pochi non lavoratori  che approfittandone delle  distorsioni  in alcuni punti dello statuto, sminuiscono l’efficacia dello stesso.
Renzi dal suo conto con le politiche  di attacco non tiene presente, che dietro al paniere economico concesso nel tempo alle strutture  come i CAF e i PATRONATI, ci sono migliaia di lavoratori diligenti e determinanti per le attività Sociali del Paese,  che come  missionari  si sacrificano  per il bene comune , non risparmiandosi e non risparmiando le loro famiglie. Operatori di patronato  i veri mediatori  sociali che  intervengono  con gli enti statali, portando le istituzioni in mezzo alla gente  comune e garantendo  anche un grande risparmio economico al Governo.  

                                                                                              Ruisi Francesco