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domenica 22 febbraio 2015

Renzi attacca i portafogli dei sindacati e si illude di tenerli per le PALLE.












730 precompilato il governo pretende che i cittadini si fidino ciecamente dei conti intasca  fatti dell’agenzia delle entrate. 

Il toscano  furbetto  decreta guerra ai Sindacati attaccando i loro portafogli, mette una serie di inutili paletti nella gestione della campagna  730 ai caf, ma non vede aldilà del naso non capisce che  i centri di assistenza fiscale  sono l’unico  interposto  tra la gente e le istituzioni che sono sempre più sorde, le quali hanno ormai un chiodo fisso                   ( cercare evasori in mezzo ai poveri ) distruggendo  ogni possibilità di ripresa, si è sempre più convinti che la forte evasione fiscale Italiana si annida tra la gente comune – pensionati –lavoratori dipendenti e autonomi.
Ma vediamo questa non semplificazione:
Caf, Professionisti abilitati e Sostituti d’imposta dovranno inviare un elenco dettagliato dei contribuenti per cui hanno ricevuto la delega  a prelevare la dichiarazione precompilata e non basterà indicare il codice fiscale, ma  bisognerà corredare  e scannerizzare almeno  quattro moduli dotati di firma in calce. La lista  sarà rafforzata anche da indicazioni sui redditi dell’anno precedente, sul numero e la data della delega,sulla tipologia e il numero del documento d’identità. 
La delega con la quale  il contribuente chiede al Caf di accedere alla precompilata, oltre a essere accompagnata da un documento d’identità del diretto interessato dovrà essere riportata in un registro aggiornato per ordine cronologico. Inoltre ogni struttura dovrà nominare uno o più soggetti per la gestione delle deleghe e l’agenzia delle entrate potrà svolgere controlli a campione in presenza dei quali i soggetti autorizzati a prelevare il 730 dovranno trasmettere tramite posta elettronica certificata le deleghe e i documenti di arredo compresa la carta d’identità del contribuente  delegante.
L’Agenzia delle Entrate  -traccerà- gli accessi all'Anagrafe Tributaria da parte dei Caf, sostituti d’imposta e professionisti abilitati, predisponendo anche allert per individuare anomalie e comportamenti a rischio.
 Tutti gli accessi saranno preceduti dalla digitazione di un codice di sicurezza,i così detti                      - CAPTCHA – completely automatic pubblic turing test to tell computer and humans apart-    in modo da evitare l’utilizzo di robot ai servizi offerti dall’Agenzia. 
 Il limite temporale per l’accesso è fissato al 10 novembre, dopo quella data non sarà più possibile accedere tramite file o via web alla precompilata  e nemmeno all'elenco delle informazioni attinenti.

 Resta inteso che il contribuente in possesso delle credenziali per l’utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate possa accedere direttamente alla propria dichiarazione precompilata nell'area dedicata in cui sarà resa disponibile.

 Ma   queste complicanze  dettate  ai Caf  non sono un vero e proprio problema perché il 90 % dei contribuenti  si lascia assistere  dai centri di assistenza fiscale perchè il fisco Italiano è tutt'altro che semplice, al contrario  entrando tra le pieghe di esso spesso si ci perde, e se non si sta attenti elle varie sfaccettature il fisco ti porta via più del dovuto.
Come pretende  Renzi di avenr fiducia all'Agenzie delle Entrate senza riscontro  alcuno.
Possiamo invece asserire che i Centri di Assistenza Fiscale sono oggi l’unico ordine di controllo a favore dei contribuenti.   
                                                                                     Ruisi Francesco 

sabato 31 gennaio 2015

Un Castellammarese seduto al colle. Mattarella è presidente della Repubblica Italiana. Ma qualcosa non torna.





Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica Italiana, il dodicesimo nella storia della repubblica che succede a  Giorgio Napolitano.
Mattarella è siciliano, nato a Palermo nel luglio del 1941, e legato alla storia stessa della Sicilia per essere figlio di Bernardo e fratello di Piersanti.
Fortemente legato anche alla storia Castellammarese, da cui la famiglia Mattarella proviene. 
Mattarella è un uomo politico più volte eletto in parlamente e giudice costituzionale su nomina parlamentare. A proporlo come presidente è stato il presidente del consiglio Matteo Renzi e il risultato dell’elezione che lo ha visto diventare presidente ha avuto esito di 665 voti sul 996 presenti. 
Mattarella, ad ogni modo, è il primo presidente siciliano a cui sono già stati inviati gli auguri e la soddisfazione del presidente della regione, Rosario Crocetta, e del sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando. 
Mattarella  uomo saggio, persona  per bene, di grande dignità morale e integerrimo uomo di governo,ma forse legato al passato che e stato sempre presente.




 Con questa mossa si  rispolverano  vecchie lotte tra  ILLUMINATI, rievocazioni di vecchie logge come P2 di Licio Gelli in contenzioso con i “Cavalieri dell’Ordine di Malta” che detengono i tesori del Trapanese.
Tentativi di resurrezione  dalle ormai dimenticate logge del Centro studi Salvatore “Scontrino” All’interno del “Centro” operavano sette logge ufficiali ricomprese nell'obbedienza del “Grande Oriente d’Italia.  Le attività erano gestite dal Professore di filosofia Giovanni Grimaudo, a cui tutti gli iscritti facevano capo per ogni genere di richiesta o istanza quali il procacciamento di voti o favori per i politici ed i vari mafiosi che facevano parte. Nel Centro si nascondevano molte logge massoniche, di cui alcune con nomi di origine araba: Iside, Hiram, Ciullo D’Alcamo, Cafiero e Osiride. al suo interno l’esistenza di  una loggia segreta denominata “Iside 2”.  Giovanni Stefano (collegato al comando delle Tigri Serbe Arkan).  è possibile desumere l’esistenza di una settima loggia, la “C”  entrata in funzione l’8 maggio 1981, subito dopo la scoperta della lista P2. La  loggia Iside risultò collegata con un’altra di Palermo, diretta da Giuseppe Mandalari, Gran Maestro della loggia massonica Armando Diaz del capoluogo siciliano, Mandalari era stato al centro di un’inchiesta su mafia-politica. 
Sebbene non vi siano attualmente fatti che comprovino il permanere di tali situazioni sta di fatto che nella loggia “C” del trapanese e in direzione  con personaggi arabi. 
Cosi come emerge da atti d’inchiesta,qualcuno era iscritto anche alla P2 come Giovanni Alliata di Montereale che in passato aveva guidato una sua comunione massonica, denominata Serenissima Gran Loggia nazionale degli Alam. Il nome del principe Alliata. Queste ultime operanti attivi nella strage di Portella della Ginestra. 
A Castellammare,  come confermato dal pentito Giuffrè , oltre al traffico di droga e di armi convergono “cellule” deviate dei Servizi Segreti italiani e delle Istituzioni che dietro il paravento della massoneria gestiscono affari illeciti con le varie organizzazioni criminali, in primis Cosa Nostra.  <<punto d’incontro tra i Paesi Arabi e l’America , la sponda di entrata tra l’Africa, l’Europa e l’America>> e sempre qui trovavano rifugio tutte le persone in ombra più importanti a livello massonico e a livello di Servizi Segreti.
Molto presente nel golfo di Castellammare   le attività  dell’organizzazione DUCA , per certi versi gemella di Gladio.
L'esistenza di Gladio, sospettata fin dalle rivelazioni rese nel 1984 dal membro del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale Vincenzo Vinciguerra durante il suo processo, fu riconosciuta dal presidente del Consiglio italiano Giulio Andreotti il 24 ottobre1990, che parlò di una "struttura di informazione, risposta e salvaguardia".
Francesco Cossiga, che ebbe, durante il periodo in cui era sottosegretario alla difesa, la delega alla sovrintendenza di Gladio, e che spesso è stato indicato come uno dei fondatori, affermò molti anni dopo che «i padri di Gladio sono stati Aldo Moro, Paolo Emilio Taviani, Gaetano Martino e i generali Musco e De Lorenzo, capi del Sifar.
Gladio viene costituita con un protocollo d'intesa tra il Servizio italiano e quello statunitense in data 26 novembre 1956, nel quale però vi era stato un esplicito riferimento ad accordi preesistenti: nella relazione inviata dal presidente del Consiglio Giulio Andreotti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e sulle stragi il 17 ottobre 1990 verrà segnalato che con quella intesa tra SIFAR (al cui comando, al tempo della stesura del protocollo, era da poco stato posto Giovanni De Lorenzo) e CIA erano stati"confermati tutti i precedenti impegni intervenuti nella materia tra Italia e Stati Uniti".
In Italia è stata ipotizzata da più parti (anche dalla Commissione stragi) l'esistenza di strutture nate in chiave anti-comunista nelle ultime fasi della guerra (come quelle che sarebbero derivate dalle brigate Osoppo) e nel primo dopoguerra, che poi sarebbero confluite, in tutto o in parte, in Gladio.
Il 24 ottobre 1990 Giulio Andreotti, capo del governo italiano, rivelò alla Camera dei Deputati l'esistenza di Gladio, che fu quindi la prima organizzazione aderente alla rete "stay-behind" ad essere resa pubblica.     Già precedentemente si era comunque parlato di tale organizzazione (ne parla per esempio Moro nel suo memoriale scritto nel 1978 durante i giorni della prigionia), e la sua esistenza era comunque ovviamente nota nell'ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti.
Nel 2000 il rapporto del Gruppo "Democratici di Sinistra-L'Ulivo", stilato in seno ad una Commissione parlamentare, concludeva che la strategia della tensione era stata sostenuta dagli Stati Uniti d'America per "impedire al PCI, e in certo grado anche al PSI, di raggiungere il potere esecutivo nel paese", identificando anche i Nuclei per la Difesa dello Stato non come un gruppo autonomo, ma come una delle operazioni portate avanti da Gladio con questi scopi.
Gladio è stata collegata anche alla P2 di Licio Gelli e al Noto Servizio, un super-servizio segreto soprannominato "Anello", a capo del quale ci sarebbe stato Giulio Andreotti.

                                                                                               Francesco Ruisi 














domenica 25 gennaio 2015

finalmente, manovre correttive per rincuorare le casse della città di Alcamo




 


il governo cittadino, Alcamese, lancia l'allarme,  "SIAMO IN DEFAULT" abbiamo speso tutto, quindo e doveroso un aumento ulteriore  di tasse, rette eccetra eccetra......, non sono più sostenibili, le spese di ordinaria amministrazione, ad esempio il cittadino che  vuole qualche documento deve portarsi da casa il foglio A4 dove poterlo stampare, oltre all'aumento  doveroso dei diritti.   Gli stessi impiegati dovranno abituarsi a portare da casa candele per illuminarsi e carbone con i rispettivi braceri, per riscaldarsi. inoltre non è assolutamente più tollerato che questi vergognosi cittadini di Alcamo continuino a fare i furbi e ad evadere le tasse, sarà probabilmente riaperto ex lazzaretto, dove questi evasori dovranno  passare  per primo un periodo di decontaminazione poi saranno spogliati di tutti i loro averi e impalati nella pubblica piazza Ciullo, in onore della cultura che ci contraddistingue.   Cari Cittadini e ora che imparate bene la parola "SPENDING REVIEW" detto all'alcamese dovete dare LU CULO. di contro però saremo molto più civili.
Infine,  per concludere, non dovete avercela con noi,ma al contrario RINGRAZIATECCI!, dovete capire, che non ci dovete manciuniari, le spese per le commissioni, per il consiglio e l'amministrazione in genere, sono soldi ben spese. VA, BINIRICIUTI. lo facciamo per voi.      
  
                                                                                                   Ruisi Francesco 

domenica 4 gennaio 2015

PAPA FRANCESCO,MATTEO E L'ALTRO.







 

Papa Francesco bacchetta  Renzi  con le mani di Monsignor Galatino che ne ha anche per i sindacati, colpevoli da eccessi  di art. 18 , in alcuni casi dettati da dottrine anticristo. 
Monsignor Galatino avvisa che in guerra i morti si contano  da entrami gli schieramenti.
Matteo Renzi, da New York, sfoggia la consueta arroganza fiorentina , “Siamo pronti, se servirà, a fare battaglie in Parlamento e a sfidare i poteri forti, anche se più dei poteri forti temo i pensieri deboli”. E subito arriva la Chiesa italiana a dettargli la linea, con monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che gli dice: “Basta slogan, è ora di pensare alle persone”.
 Una doccia fredda su Renzi che pensava che bastavano  le virtù di Marco  Carrai  per tenere a bada la Chiesa italiana che  giunge inattesa ed è un problema in più per Matteo, che domani torna in Italia e comincerà a giocarsi la partita più importante, quella promessa fatta in America. 
Il ministro del Lavoro Poletti si dice convinto che il governo non cadrà sul Jobs Act, ma il primo passaggio sarà, lunedì, la direzione del Pd dove Renzi dovrà portare a casa il via libera del suo partito. I numeri sono dalla sua parte, resta da vedere quanti saranno i senatori che sosterranno i sette emendamenti già presentati. 
Silvio azzurro e pronto a tirare giù le scialuppe di salvataggio, anche se imbarazza i renziani, Matteo  tiene viva,l’amicizia del cavaliere.
                                                                                            Ruisi Francesco



venerdì 5 dicembre 2014

Pagare meno la Tari





Situazioni di disagio economico, disservizio nella raccolta ,immobili con un solo occupante ecco i casi in cui si può chiedere riduzioni, esoneri ed agevolazioni.








in precedenza si è chiamata Tares, Tarsu e Tia.oggi Tari, la nuova imposta sui rifiuti.
Ai Comuni l’ncombenza per inviare  ai contribuenti i bollettini per pagare la Tari.
L’imposta  deve essere calcolata dal Ente Comune  e poi proposta al proprietario dell’immobile.

Per le  tariffe gli enti locali hanno ampio margine di scelta (si tratta comunque di un regime transitorio, in attesa di un regolamento che stabilisca un tariffario nazionale). anche le scadenze per i versamenti sono decise autonomamente da ogni singolo Comune, occorre quindi accertarsi, presso l’amministrazione di appartenenza, quale sia il termine ultimo previsto per la propria città.

La Tari deve essere pagata da chi occupa oppure detiene gli immobili a qualsiasi titolo (sia esso proprietario o locatario). Solo per gli utilizzi di breve durata (quelli, cioè, che non superano i sei mesi, come nel caso di appartamento per le vacanze estive) il pagamento spetta solo al proprietario dell’immobile.
In caso di comproprietà dell’immobile (come nel caso di coniugi in comunione), la responsabilità è di entrambi (cosiddetta solidale).

La Tari non si paga in base ai rifiuti effettivamente prodotti, ma secondo parametri presuntivi, come la superficie calpestabile dell’immobile, i componenti del nucleo familiare e appositi coefficienti di produttività indicati nel metodo normalizzato.

È possibile chiedere la riduzione o l’esonero dal pagamento

La tassa deve essere ridotta in caso di disservizio, di ubicazione fuori dalla zona di raccolta, per le attività produttive di rifiuti speciali assimilati avviati al riciclo e per la raccolta differenziata delle utenze domestiche, inoltre ulteriori riduzioni o addirittura l’esonero: come nei casi di abitazioni con unico occupante o a uso limitato, abitazioni rurali, ecc.  e ancora  agevolazioni per le situazioni di grave disagio economico.
 
Se il Comune ha commesso errori nel conteggio
Per esempio, nel calcolo della quota variabile delle utenze domestiche, che va calcolata una sola volta per nucleo familiare, anche se l’immobile possiede più di una pertinenza (per es. garage, soffitta, cantina, ecc.). Invece, potrebbe accadere che il Comune calcoli erroneamente non solo la quota fissa ma anche quella variabile per ogni singola pertinenza. La quota variabile va invece computata una sola volta, essendo l’utenza domestica riferita alla medesima famiglia.

Se, dunque, il contribuente si accorge che nel bollettino inviato dal Comune ci sono errori, dovrà preferibilmente segnalarli per iscritto con raccomandata a.r. o rivolgersi direttamente agli sportelli comunali. A quel punto, spetterà al Comune inviare il nuovo bollettino corretto.

                                                                                              Ruisi Francesco




domenica 23 novembre 2014

VISITE FISCALI cambia tutto






















Inps ha approvato il nuovo regolamento per l’invio a domicilio del medico fiscale che entrerà in vigore nel 2015.

Lavoratori pubblici:
(Dipendenti statali, insegnanti, lavoratori della pubblica amministrazione, lavoratori degli enti locali, vigili del fuoco, polizia di stato, Asl, militari).
Reperibilità 7 giorni su 7, ivi compresi i giorni non lavorativi, festivi, prefestivi e weekend. Le fasce orarie: dalle 9 alle ore 13; dalle 15 alle 18. In questi orari i lavoratori statali devono rimanere presso la residenza indicata nella documentazione medica di malattia e attendere la visita del medico fiscale inviata dal datore di lavoro o dall’Inps. Sono esclusi dal vincolo di reperibilità i dipendenti che si assentano per i seguenti motivi: malattie di una certa entità di cui necessitano cure salvavita; infortuni di lavoro; patologie documentate e identificate le cause di servizio; quadri morbosi inerenti alla circostanza di menomazione attestata; gestazione a rischio. Sono esenti anche i dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato.

lavoratori privati :
 Anche i lavoratori privati hanno l’obbligo di reperibilità 7 giorni su 7. Cambiano invece le fasce orarie: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle ore 19. Nel caso in cui, al momento della visita fiscale, il lavoratore non si trovasse all’interno della residenza segnalata sprovvisto di motivazione, perde il diritto al 100% retribuzione per i primi dieci giorni di malattia. Per i giorni seguenti invece la retribuzione scenderà al 50%. Il dipendente avrà inoltre 15 giorni di tempo per comprovare la propria assenza ed evitare la detrazione dallo stipendio.

Modifiche anche in termini di Stipendio:
Nel corso del periodo di assenza per malattia, la retribuzione andrà progressivamente a scendere: dall’inizio della malattia e fino al nono mese (incluso) la retribuzione sarà del 100%; dal 10° mese fino ad un anno di assenza la retribuzione sarà del 90%; dal 13° al 18° mese, la retribuzione sarà pari al 50%.

                                                                                    Ruisi Francesco

sabato 1 novembre 2014

REGALI DI GOVERNO, RENZI ONORA LE RICORRENZE.




Da Roma altra botta al Sud: niente soldi per gli Lsu di Sicilia, Calabria e Campania

Sono i morti, ad ogni ricorrenza  e usanza fare dei doni, stavolta tocca ai  precari del Sud i  così detti  LSU.
 IL Governo Renzi , dribbla  il popolo, con il sottosegretario  Graziano Delrio  che in contemporanea  annuncia grandi attenzioni al sud e nel frattempo lo sfaff,  si dice pentito della norma, che  Treu,  durante il governo Prodi fra il 1996 e il 1998,  ministro del Welfare istituisce la figura degli Lsu, lavoratori socialmente utili da inserire negli apparati delle amministrazione pubbliche con risorse statali.  In buona sostanza, in tutto il quinquennio di governi dei centrosinistra (96-2001) mentre al Nord si finanziavano investimenti infratrutturali, al Sud si davano soldi per i lavori socialmente utili. La cosa va avanti fino al 2001. Poi arriva il governo Berlusconi e il ministero chiude i rubinetti. E cominciano i problemi, mentre i precari cominciano a chiedere di essere stabilizzati nell’ente presso cui hanno prestato servizio. Gridano a gran voce,  che per anni hanno fatto il proprio dovere anche nelle urne, ora tocca ai governanti  sinistroidi a fare la loro parte, è ora della stabilizzazione.
Ma questo governo che ora usa iphone,nel nome della modernità rilancia, con una  norma approvata, su input della maggioranza e della Lega Nord, sugli Lsu, i lavoratori socialmente utili: la Commissione Bilancio della Camera, che sta lavorando sulla Legge di Stabilità,  ha deciso di stralciare i fondi (100 milioni di euro) destinati a questa categoria  di lavoratori in Campania, Calabria e Sicilia.
Una norma che  “non solo e inopportuna, perche’ il finanziamento e’ stato rimesso in discussione dopo vent’anni di applicazione, ma rischia di generare un’emergenza sociale nel mezzogiorno”. Inutile aggiungere che gli LSU sono tantissimi. Solo in Sicilia,l, sono quasi 6mila. La maggior parte di questi lavorano nel territorio della provincia di Messina (1809). seguito da quella di Palermo (1052), Trapani (815), Agrigento (778), Ragusa (410), Enna (265), Catania (242), Siracusa (140) E Caltanissetta (100).
                                                                                             Ruisi Francesco