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domenica 29 dicembre 2013

Cornuti e mazziati “Letta e Alfano ci prendono per il culo.


Letta  posta su Twitter : "Tasse in calo". E Alfano: "Abbiamo invertito la tendenza"

Il governatore Letta e il suo alleato Alfano fingono di non vedere,i guai in cui  siamo. Scegliendo i social network per prendere per il culo gli Italiani A dispetto delle analisi  fatte dalle associazioni di categoria e dei consumatori. Ma cosa più importante quella fatta dai cittadini Italiani testata sulla loro pelle. Il capo del governo ha lanciato su Twitter un messaggio marcatamente ottimista:"Nel 2013 le tasse sulle famiglie son scese e la tendenza continuerà anche nel 2014. Notizia di oggi importante perché si consolidi trend fiducia".

Anche il vicepremier Angelino Alfano va in giro a sbandierare "l’inversione di tendenza rispetto alla crescita delle tasse parlando addirittura di risparmio considerevole". Sulla stessa linea anche il presidente del Nuovo centrodestra Maurizio Sacconi che si sbraccia a lodare "l’efficacia della politica di governo".

Nel frattempo e chiaro, che nel 2014,  già si prevedono lacrime e sangue infatti  l'anno prossimo la pressione fiscale aumenterà almeno di mezzo punto, a meno che non si cambi decisamente politica economica e con la politica economica si cambi anche questo governo  perdente nei fatti, che sta in piedi   solo per attaccamento alle poltrone. Insomma, la stangata è dietro l'angolo.

 Ora sorge spontanea la domanda  “chi non vuole cambiare la legge elettorale?, cosa si aspetta? e a quali personaggi  fa comodo?,  ma Napolitano e il suo  governo di scopo, per la riforma della legge elettorale per poi andare al voto. Quali interessi può avere?,  contro  della tragedia che l’Italia Attraversa."
 
                                                                                      Ruisi Francesco


venerdì 27 dicembre 2013

I carbonari di Bankitalia, si spartiscono il bottino.






Il Babbo Letta  si veste di Natale, e regala  a BANKITALIA 7,5 miliardi  di € URO.


 L’assemblea dei partecipanti di Bankitalia, convocata due giorni fa con metodi carbonari, al riparo da tutto e da tutti, forse per potersi spartire meglio il bottino di 7,5 miliardi di euro del Babbo Natale Letta con un  colpo di mano cancella il trasferimento delle quote di Bankitalia allo Stato ed altri enti pubblici, per fare ritornare Banca d’Italia in mano pubblica, come previsto negli ordinamenti di tutte le principali Banche Centrali Europee (Bundesbank, Banca di Spagna, d'Inghilterra e di Francia, ecc.) di proprietà dello Stato, non poteva che svolgersi nelle segrete stanze del Palazzo Koch, per evitare ammissioni e domande imbarazzanti dei giornalisti, a cominciare dagli innumerevoli conflitti di interessi.
il ministro Saccomanni già direttore generale di Bankitalia,dopo aver insediato una commissione di tre ‘saggi’, ha regalato alle banche socie, in particolare a Banca Intesa con il 30,3% delle quote ed Unicredit con il 22,1%, valori gonfiati della rivalutazione, che passerà da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro, con un tasso stratosferico semplice del 4.807,5%, in modo da impattare sui bilanci, con la speranza di poter superare gli stress test, aggirando così la normativa europea sugli aiuti di Stato.
Salta all’occhio uno dei tre Saggi “Lucas Papademos”, banchiere Goldman Sachs ed ex vicepresidente della Bce.  che prevede la redistribuzione delle quote Banca d’Italia entro due anni, in modo che nessuno ne possa detenere più del 5% e che i dividendi annuali non possano superare il 6%.
L’ennesima regalia del governo ai banchieri, stimato in 27 miliardi di euro tra rivalutazione delle quote (7,5 mld e 19,5 miliardi per le detrazioni fiscali sulle perdite), mentre famiglie e paese reale, strangolati dalle banche, sopportano i costi di una crisi sistemica che continua ogni giorno ad aggravarsi, lasciando sul suo cammino macerie e crescente disperazione.



giovedì 26 dicembre 2013

L'onorevole Titti Di Salvo del SEL non ci stà! Si sente ai lavori forzati, lavoro sottopagato a natale, anzichè godersi la propria famiglia.



Il motto della Di Salvo: «le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive dappertutto». 


L'onorevole Di Salvo Titti, in quota  SEL,  domenica nell' Aula di  Montecitorio  ha chiesto la parola, facendo un accorato appello,  ai colleghi, ai gruppi  e alla stessa presidente,  perché accorciassero il più possibile la discussione sul decreto Salva Roma e consentissero  ai “poveri” eletti di riposare la domenica e dunque di tornare a casa dalle loro famiglie in tempo per il Veglione di Natale.

L’onorevole di Sinistra e Libertà Titti Di Salvo. Responsabile d’Aula del gruppo di Nichi Vendola, compagna di partito tra l’altro della presidentessa della Camera Laura Boldrini.   DICE : «Io ci tengo - ed è l’ultima cosa che voglio dire - a che tutti tengano in conto l’umanità delle condizioni di ciascuno»-«Io penso che sia importante stabilire un calendario che dia certezza alle persone della loro vita da qui in avanti».  

 L'onorevole Di Salvo sostiene che è una questione di certezze nella vita.   e incalza:  «È un elemento, quello della cura delle persone, altrettanto importante» - «Non si tratta di svalorizzare il lavoro politico, tutt’ altro, noi qui siamo, ma di dire anche che c’è una cura di rispetto tra di noi e per le persone che ciascuno di noi ha intorno a sé, le proprie famiglie, i propri cari, secondo me, questo è elemento di umanità è altrettanto importante». ha concluso la parlamentare alla prima legislatura. "Bene la politica, dice, ma anche il rispetto per i famigliari dei politici è importante".  

Il discorso accorato è  apprezzato da tutti  i componenti  specie dalla presidentessa Laura Boldrini.

                                                                                   Ruisi Francesco 


lunedì 23 dicembre 2013

La poltrona della Kyenge Traballa



Il PD  rinnega la creatura.
Il Pd la attacca: "Non basta piangere", alla Kyenge che si divide tra convegni e cene benefiche,probabilmente nessuno ha  spiegato  cosa vuole dire fare il ministro dell'Integrazione, sotto attacco anche del Pd, stufo del suo ministro.  «La sua presenza nel governo non dev'essere solo un modo per ripulirsi le coscienze. Non basta piangere e condannare, deve dare risposte concrete ai migranti» la rimprovera il deputato Pd Kalid Chouki (che ieri si è recluso al Cie di Lampedusa, incassando la solidarietà di mezzo partito) diatribe in area  "Turco"  infatti  la stessa  ex ministra Livia Turco, che ha sponsorizzato la nomina della Kyenge presso Letta, fa una presa di coscienza,  ammettendo i flop della KYENGE.
Diffidente lo  stesso  PD  che Replica  in modo unanime i buchi nell'acqua della ministro Kyenge  non fanno presagire buoni risultati, anzi  la Kyenge può nuocere  gravemente alla salute del PD.
La Kyenge, prima firmataria come deputata soltanto di due disegni di legge e di una interrogazione, assente per missione. L' 89% del tempo, è molto impegnata in conferenze, convegni, cene benefiche,ecc... Dove arriva anche con tre auto di scorta, a sirene spiegate.
 In questi giorni l'agenda della ministro prevede Inaugurazione Casa della Misericordia il 21 dicembre, Pranzo con i poveri di Padre La Manna il 25 dicembre, conferenza L'Italia del domani: c'è un futuro per i giovani? il 28, eccetera.  Si difende la ministro Cecile Kyenge,  replicando («Stiamo intensificando i lavori »  Lo faremo entro i primi mesi del  2014).
                                                                                            
                                                                                    Ruisi Francesco


domenica 22 dicembre 2013

ARRIVA IL REGALO DI NATALE DEL GOVERNO LETTA


LETTA E I SUOI REGALI

Per Natale,  il Presidente del consiglio e il suo Governo  ci regala la mazzata fiscale, infatti nella legge di stabilità, e stata introdotta una  sorta di “patrimonio permanente” ideata già da Mario Monti, difatti arriva la patrimoniale. Piccola, ma progressiva. Nel 2014 i cittadini  dovranno tutti esborsare allo stato il 2 per mille dei propri risparmi.  quindi  fino ad oggi l'imposta di bollo su tutti gli strumenti finanziari, tranne i conti correnti,era fissata  a  34,2 euro ( imposta fissa ). in sintesi  è stata alzata l'aliquota dal 1,5 al 2 per mille,  eliminando l'imposta fissa del 34,2 euro.
Di conseguenza, andremo a pagare le tasse sui nostri risparmi, dal primo gennaio 2014 con  l'aliquota del 2 per mille annuo anzichè 1,5 per mille.
L’imposta di bollo viene prelevata su tutti i depositi con saldo superiore a 5.000 euro e non solo sui guadagni ma sul totale del deposito. Es. (su 10 mila euro si pagheranno 20 euro di bollo).
Al’imposta di bollo si va ad aggiungere il prelievo sulle rendite, che portano alle casse dello stato una rendita totale pari al 27%. Es. (su 10 mila euro investiti in obbligazioni che rendono 300 euro, le tasse sono di 60 euro che aggiunte ai 20 euro del bollo fanno un totale di 80 euro da pagare su 300 euro guadagnati).
                                                                               Ruisi  Francesco


martedì 17 dicembre 2013

Nuova stangata per le aziende. Spunta la tassa sugli stipendi (Francesco Ruisi Alcamo)


Il Governo si accinge al Regalo di Natale.
Una stangata per le aziende, spunta la tassa sugli stipendi.
Altro che taglio del costo del lavoro, qui si predica bene e si razzola male, il governo si inventa un prelievo dello 0.5% sul monte retribuzioni delle imprese.
l'emendamento  a firma dell'esecutivo, va nella direzione opposta alla tanto sbandierata  "Riduzione del costo del lavoro" da  Enrico Letta.
Si tratta di un prelievo dello 0,5% del monte retribuzioni nelle aziende con più di 15 dipendenti, che non rientrano nella disciplina della cassa integrazione. il prelievo sul monte stipendi dello 0,5% , destinato a sostituire  la cassa integrazione in deroga, lo pagheranno pro quota sia i datori che i dipendenti.

Questo è un aumento del costo del lavoro, il quale sarebbe stato  più saggio evitarlo, considerato già la pesante  pressione fiscale in capo alle aziende.

                                                                                                Ruisi Francesco



sabato 7 dicembre 2013

123.000 licenziamenti. crisi nel settore edile ancora perdite di posti di lavoro (Ruisi Francesco Alcamo)


L'occupazione nel settore delle costruzioni, tra settembre 2012 e settembre 2013, è diminuita del 7,1%, con una perdita di 123.000 occupati. Un calo che, sommandosi a quelli registrati dal 3° trimestre 2008, porta ad una diminuzione complessiva di 400.000 occupati nelle costruzioni (-20%).
In un anno, da settembre 2012 a settembre 2013, le imprese artigiane dell'edilizia sono calate del 4,3%. Da una statistica  emerge un quadro con molte ombre, costellato da segni negativi: nel 2012 il valore aggiunto del settore è diminuito del 5,8% rispetto al 2011. Ma il calo aumenta vistosamente se si estende la rilevazione al periodo pre-crisi: dal 2007 al 2012, infatti, la perdita di valore aggiunto delle costruzioni tocca il 22,2%, il calo maggiore tra i settori economici che hanno perso in media il 6,6% del valore aggiunto. In calo anche i finanziamenti alle imprese di costruzione: tra giugno 2012 e settembre 2013 la flessione è stata del 2,8%. Credito più scarso, quindi, ma anche costoso, poiché i tassi di interesse pagati dagli imprenditori del settore si attestano al 7,48%, vale a dire 1 punto in più rispetto alla media di quelli applicati al totale delle imprese.
Tra tanti segnali negativi, per le costruzioni qualche luce si accende grazie agli incentivi per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici. Infatti si  rileva che, a ottobre 2013, sono 2.316.000 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione nella propria abitazione e, grazie alle misure introdotte dal Governo, il loro numero è aumentato del 37,4% (+ 631.000) rispetto a ottobre dello scorso anno. ''Una boccata d'ossigeno - per il comparto maggiormente colpito dalla crisi. Proprio a fronte di questa situazione, è più che mai necessario rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell'ambiente, emersione di attività irregolari''.
In questo quadro, calano le compravendite immobiliari che a settembre 2013 registrano un calo del 6,6% rispetto all'anno precedente: si tratta del settimo calo consecutivo dal primo trimestre 2009. Una diminuzione delle compravendite che si traduce in un consistente stock di case invendute, pari, nel 2012, al 64,4%. A spiegare il calo delle compravendite è l'andamento dei mutui.  infatti, la flessione dello stock di mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni: da agosto a ottobre è diminuito dell'1%, mentre nell'area euro è in crescita dello 0,9%. E anche per le famiglie il tasso d'interesse applicato sui mutui per comprare casa è maggiore di 54 punti base rispetto alla media dell' Eurozona: 3,31% a fronte del 2,77%.
                                                                                                    Ruisi Francesco