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sabato 22 marzo 2014

ALCAMO CHE AFFONDA




Ma dove è,  il piano per lo sviluppo economico della città, tra cambi di figure  e di canotte,  non si vede nessuna linea programmatica  per lo sviluppo economico della città , si scrive fatto  su facebook su fatti  non risolti , ormai si litiga in ogni famiglia politica, per delle poltrone scassate,si fanno commissioni di inchieste  e proclami  confidenziali alle procure,  Vero!, tutti contro tutti ma  la città che  fine farà.   Assessori professionisti, bloccati,  come se il giorno del giuramento una stregoneria gli paralizza le menti ,  stessi  problemi ormai da  quarant’anni , in cancro   ad un’ aggravamento perenne , niente  interazione  scolastica , niente formazione  ne accompagnamento al lavoro,niente Lavoro,  niente di niente, in compenso tanto PITITTU,  eppure le soluzioni le abbiamo sotto il naso, allora perché le attività  sono perennemente congelate, quale  fantasma del passato   e  presente, si trova nei palazzi di città, e ormai da un po’ di tempo che la pianta organica va riformulata  , ma è come se si ha paura  di  quattro sciacalli che fanno i padroni, e no perché tirano le giacchette  e nemmeno per quattro marchette, e allora perché , ma le commissioni di inchiesta , non  INCHIESTANO. Consiglieri , Sindaco, Assessori, BASTA  E ORA  DI SVEGLIARSI , DIMOSTRATE DI ESSERE LIBERI DAGL’ORCHI, se ne avete il CORAGGIO,  in ogni caso  ricordateVi  che  si sta già pensando al nuovo rimpasto magari per il prossimo CARNEVALE.
                                                                               Ruisi Francesco       

mercoledì 19 marzo 2014

Renzi gioca allo scambio dei Marò











278 milioni di euro per comprare la libertà dei Marò

Indiscrezione dai palazzi, pare  che sia in atto uno scambio inconfessabile tra Italia e India.

Il governo di New Delhi ha annunciato ricorso contro la sentenza del tribunale civile milanese sull'affaire dei 12 elicotteri, quindi  se Renzi sta a Washington> i Marò stanno  a 278 milioni di euro.
Ecco L’idea  vincente che potremmo giocarci per riportare a casa Massimiliano e Salvatore.

Un do ut des inconfessabile - economico e giudiziario –, quello che potrebbe presto realizzarsi tra l’Italia e l’India. La ruota gira e finalmente il coltello dalla parte del manico sembra essere tornato nelle nostre mani. Dai giudici milanesi, lo zampino che potrebbe riconsegnarci i nostri marò. L’India presenterà ricorso in appello contro la sentenza del tribunale civile meneghino che ha respinto la richiesta del governo di New Delhi di incassare garanzie bancarie per 278 milioni di euro da Finmeccanica, relativamente alla cancellazione di un ordine per 12 elicotteri targati Agusta Westland. Il Paese asiatico ha stracciato il contratto da 753 milioni lo scorso gennaio, dopo che erano emerse presunte tangenti per 68 milioni che l’azienda avrebbe pagato a politici e funzionari indiani per ottenere la commessa. Una “partita” finita al centro di un’inchiesta per corruzione e che ha visto finire in carcere e sul banco degli imputati l’ex presidente del colosso della difesa Giuseppe Orsi.
Degli “apparecchi” destinati all’elitrasporto dei membri dell’esecutivo indiano ne sono stati consegnati solamente 3. “Solo” una trentina, invece, i milioni incassati dal governo del paese asiatico, che promette sì battaglia, ma potrebbe finalmente cedere e mollare la presa sui fucilieri di Marina. Perché se l’India vedrà respingersi anche il ricorso in appello, non avrà altra opportunità che cercare un accordo con l’Italia. Segreto, naturalmente. Complicato e perché no, illegale. Ma che conviene a tutti. Soldi freschi a loro, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre a noi. Un do ut des inconfessabile, per l’appunto. Ma per nulla impossibile. Il problema è soltanto uno: che la decisione dei giudici milanesi potrebbe non essere celere e arrivare non prima di 2 mesi. Troppo tempo per l’Italia e soprattutto per i nostri militari. In ostaggio in India da oltre 2 anni, avviliti, stanchi, ma sempre speranzosi in un cambiamento di rotta.
La cabala potrebbe sorridere a Renzi e al ministro degli Esteri Mogherini, che se dovessero riuscire a centrare quella che ormai sembra essere diventata un’impresa impossibile – riportare a casa i due marò – salirebbero all’onore delle cronache conquistando meriti e riconoscenze a non finire.
Ipotesi, supposizioni, o forse no. Ne sapremo di più tra un paio di settimane, probabilmente. Il governo italiano tenterà la via del dialogo. Che non significa però cedere a compromessi. Ma questa volta trovare una soluzione conviene a tutti.

domenica 16 marzo 2014

CASALINGA DECLASSATA MATTEO E IL SUO JOBS ACT.





La mossa di Renzi contro le famiglie.

 Pare  che sia scritto nero su bianco sulla scheda di sintesi della legge delega per la riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto Jobs act. Si tratta : di cancellare la detrazioni per il coniuge a carico.

L’idea di Matteo è che le donne non devono  essere delle parassite, quindi disincentivare la donna casalinga  e al contrario incentivare  e avviarle al lavoro, perché  restare a casa a badare a figli o anziani genitori, non è produttivo al Paese.

Per la precisione, si trova nell’ ultima pagina della scheda, dove si fa riferimento al capitolo dedicato alla «Delega in materia di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali». Al punto c) si legge infatti: «Abolire la detrazione per il coniuge a carico e introdurre il tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito familiare».

Le detrazioni per il coniuge a carico  ad oggi sono l’unico sostegno economico per le donne che scelgono di rimanere a casa per curare i figli e gli anziani genitori.

 Una scelta penalizzante, dunque, anche se economicamente modesta - si tratta di 800 euro l’anno per i redditi medio-bassi, riconosciuti al marito o alla moglie che lavora, mentre l’altro coniuge rimane a casa - ma soprattutto,  il segno di una visione puramente ideologica, figlia di una concezione sbagliata della parità, che di fatto nega alle donne una reale libertà di scelta se lavorare fuori casa o dentro, se produrre beni oppure occuparsi a tempo pieno dei figli.

 Questa scelta  ci lascia a dir poco sconcertati  non solo per i suoi significati economici, quanto per le valenze sociali e culturali che porta con sè, infatti pare andare indietro nel tempo  quando la fatica esercitata nel segreto delle mura domestiche veniva considerata come un non-lavoro o una mansione di serie b.
                                                                              Ruisi Francesco 

martedì 4 marzo 2014

ECCO LA TASI


La TASI è la nuova tassa annuale sui servizi  l’acronimo sta per “Tassa sui Servizi Indivisibili”, per esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale, che a partire dal 2014 sostituirà, in parte, l’IMU.

Come l’IMU, anche la TASI si calcola sulla base imponibile della rendita catastale: il prodotto fra l’ampiezza della casa e una tariffa calcolata dall’Agenzia del Territorio che varia da comune a comune, il tutto moltiplicato per un fattore proprio alla categoria catastale della propria casa. Di conseguenza non viene considerato il valore di mercato degli immobili al momento del pagamento: contano solo l’estensione della casa, il territorio dove è costruita e la sua “categoria catastale”, in una quota variabile fra il 10% e il 30% dell’intera tassa , sarà il Comune a deciderela.

La TASI è una delle tre parti in cui è divisa la cosiddetta IUC, l’Imposta Unica Comunale: le altre due sono la TARI, la tassa sui rifiuti e l’ IMU su immobili diversi dalla prima casa di proprietà.

Il Consiglio dei ministri Il 28 febbraio 2014 ha dato il via libera alla nuova tassazione sulla casa ed, in particolare, ha rivisto al rialzo le aliquote fissate finora per la TASI, come già concordato da tempo con i Comuni.
Secondo le nuove disposizioni l’aliquota massima della TASI per l’anno 2014 per ciascuna tipologia di immobili può essere aumentata complessivamente fino ad un massimo dello 0,8 per mille complessivo.
Più precisamente le due attuali aliquote base di IMU e TASI, fissate rispettivamente al 10,6 per mille e al 2,5 per mille potranno salire di un ulteriore 0,8 per mille.
Saranno i singoli amministratori locali a decidere se far ricadere tutto il peso dei rincari sull’IMU, facendo salire l’aliquota fino al l’11,4 per mille, oppure sulla TASI, elevando l’aliquota fino a un massimo del 3,3 per mille.
L’incremento può essere deliberato dai Comuni a condizione che il gettito relativo sia destinato a finanziare detrazioni o altre misure relative all’abitazione principale in modo tale che gli effetti sul carico dell’imposta TASI siano equivalenti a quelli dell’Imu prima casa.

Per compensare il mancato gettito ai Comuni dovuto alla differenza tra l’aliquota TASI prima casa che oggi è fissata al 2,5 per mille, rispetto alla aliquota IMU che è del 4 per mille il contributo dello Stato di 500 milioni di euro per il 2014 attribuito ai Comuni dalla legge di stabilità viene incrementato di 125 milioni di euro. Il riparto della cifra è stabilito con un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’Interno, secondo una metodologia condivisa con l’Anci, tenendo conto dei gettito standard ed effettivi dell’Imu e della Tasi. È eliminato il vincolo di destinazione del contributo alle detrazioni, inizialmente previsto dalla legge di stabilità.

Il versamento della Tasi avviene mediante modello F24 e/o bollettino di conto corrente postale (per consentire all’Amministrazione finanziaria di disporre dei dati in tempo reale non è possibile utilizzare servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali). Il Comune stabilisce le scadenze di pagamento della Tasi e della Tari (tassa sui rifiuti) prevedendo almeno due rate a scadenza semestrale. È consentito il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.

Sono esentati dal versamento della Tasi i fabbricati della Chiesa indicati nei Patti Lateranensi (si tratta di circa 25 immobili ubicati a Roma) ed i terreni agricoli. Eventuali altre esenzioni dovrebbero essere determinate dai vari  Comuni, attenendosi ai richiami che la Corte dei Conti, qualora ne giudichi la non fattibilità.
                                                                                       Ruisi Francesco


sabato 1 marzo 2014

21 PUNTI Già programmati dal Governo «per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita».



 Il Governo avrà un anno di tempo per cambiare il volto al fisco italiano, a partire dalla riforma del catasto degli immobile. Viene riformulata la previsione di un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici. Poi scontrini detraibili per battere l'evasione, l'ampliamento della possibilità di rateizzare i debiti tributari. Ecco punto per punto  delle novità.

1. 12 mesi per cambiare il Fisco italiano;

Fondamento della riforma è la delega al Governo ad adottare, entro dodici mesi dall'entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per la completa revisione del nostro sistema fiscale. Tra i principi da seguire, il rispetto dalla Costituzione, delle norme europee, dello statuto dei diritti del contribuente, con particolare riferimento al rispetto del vincolo di irretroattività delle norme tributarie, e la coerenza con quanto stabilito dalle norme in materia di federalismo fiscale. Il Governo, nei 18 mesi successivi dalla data di entrata in vigore di ciascun decreto attuativo, può adottare eventuali decreti correttivi e integrativi.

2.  Riforma del Catasto, i mq sostituiscono i vani;

La pietra angolare della Delega fiscale è costituita dall'attesa riforma del catasto degli immobili (articolo 2), con l'obiettivo di correggere molte iniquità del'attuale sistema delle rendite catastali, accentuate a seguito dell'introduzione dell'imposta municipale sperimentale (Imu). Tra i principi e criteri direttivi da applicare per la determinazione del valore catastale degli immobili la delega indica, in particolare, la definizione degli ambiti territoriali del mercato, e la determinazione del valore patrimoniale utilizzando il metro quadrato come unità di consistenza al posto del numero dei vani. La riforma dovrà avvenire a invarianza di gettito, tenendo conto delle condizioni socio-economiche e dell'ampiezza e composizione del nucleo familiare, così come riflesse nell'Isee. Il Parlamento monitorerà il processo di revisione, mentre il cittadino potrà contare su particolari misure di tutela anticipata in relazione all'attribuzione delle nuove rendite. La legge di Stabilità 2014 ha stanziato 45 milioni di euro tra il 2014 e il 2019 per mandare in porto la riforma del Catasto.

3. Regime agevolato per sicurezza e riqualificazione edifici;

Nel corso dell'esame al Senato è stata riformulata la previsione di un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza degli immobili, nel senso che la riforma dovrà essere accompagnata da un regime agevolato per la realizzazione di opere di adeguamento degli immobili alla normativa in materia di sicurezza e di riqualificazione energetica e architettonica.

4. Rapporto al Parlamento su evasione e spese fiscali;

La Delega fiscale ha anche l'obiettivo di proseguire il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale e di permettere il riordino dei fenomeni di erosione fiscale (cosiddette Le tax expenditures) – ferma restando la tutela, oltre che della famiglia e della salute, dei redditi di lavoro dipendente e autonomo, dei redditi da imprese minori e dei redditi da pensione. A questo fine, nelle procedure di bilancio delle agenzie fiscali sono inseriti un rapporto al Parlamento in materia di contrasto all'evasione fiscale (articolo 3) e un rapporto sulle spese fiscali (articolo 4).

5.    Contrasto di interessi, scontrini detraibili per battere l'evasione;

Per favorire l'emersione di base imponibile, la delega dispone l'emanazione di disposizioni per dare attuazione al cosiddetto contrasto di interessi fiscali fra contribuenti, ovvero la contrapposizione dell'interesse del venditore con quello del compratore, che comporta l'ampliamento della detraibilità degli scontrini fiscali per combattere l'evasione. Le maggiori entrate rivenienti dal contrasto all'evasione fiscale (al netto di quelle necessarie per il mantenimento degli equilibri di bilancio) e dalla progressiva limitazione dell'erosione fiscale saranno destinate esclusivamente al Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale, istituito dal decreto-legge n. 138/2011. Al Fondo saranno interamente attribuiti anche i risparmi di spesa derivanti da riduzione di contributi o incentivi alle imprese, che devono essere destinati alla riduzione dell'imposizione fiscale gravante sulle imprese.

6. In arrivo norme per vietare l'abuso del diritto;

L'articolo 5 della delega impegna il Governo ad attuare la revisione delle attuali disposizioni antielusive con l'obiettivo di disciplinare il principio generale di divieto del cosiddetto abuso del diritto, del quale viene fornita una prima definizione: costituisce abuso del diritto l'uso distorto di strumenti giuridici allo scopo prevalente di ottenere un risparmio d'imposta, ancorché tale condotta non sia in contrasto con alcuna specifica disposizione. La riforma salvaguarda comunque la legittimità della scelta tra regimi alternativi espressamente previsti dal sistema tributario. Per questo, si potrà parlare di abuso del diritto nei casi in cui lo scopo di ottenere indebiti vantaggi fiscali risulti come causa prevalente dell'operazione abusiva; al contrario, se l'operazione (o la serie di operazioni) è giustificata da ragioni extrafiscali non marginali, l'abuso non si configura. L'onere di dimostrare il disegno abusivo in campo fiscale è posto a carico dell'amministrazione finanziaria, mentre grava sul contribuente l'onere di evidenziare valide ragioni extrafiscali alternative o concorrenti che giustifichino il ricorso a tali strumenti.

7. Meno adempimenti se si rafforza la cooperazione Fisco-contribuenti;

Per stimolare l'adempimento spontaneo degli obblighi fiscali la delega introduce anche norme per favorire un migliore rapporto tra Fisco e contribuenti attraverso forme di comunicazione e cooperazione rafforzata (articolo 6). Le imprese di maggiori dimensioni dovranno costituire sistemi di gestione e controllo del rischio fiscale, con una chiara attribuzione di responsabilità nel sistema dei controlli interni. Tale sforzo darà diritto a meno adempimenti per i contribuenti, con la riduzione delle eventuali sanzioni, e a forme specifiche di interpello preventivo con procedura abbreviata.

8.  Fisco amico: tutoraggio piccoli contribuenti e invio dichiarazioni precompilate;

Tra le novità delle delega fiscale, anche l'ampliamento dell'istituto del tutoraggio dell'amministrazione finanziaria nei confronti dei contribuenti, in particolare quelli di minori dimensioni e operanti come persone fisiche, per l'assolvimento degli adempimenti, della predisposizione delle dichiarazioni e del calcolo delle imposte. Prevista anche la possibilità di invio ai contribuenti, e di restituzione da parte di questi ultimi, di modelli precompilati delle dichiarazioni fiscali. Il sistema del tutoraggio sarà accompagnato dall'istituzione di forme premiali, consistenti in una riduzione degli adempimenti, in favore dei contribuenti che vi aderiscano.

9. Più spazio alla rateizzazione dei debiti tributari;

Per contrastare l'evasione fiscale e contributiva e garantire l'efficacia dell'attività di riscossione il Governo dovrà ampliare l'ambito applicativo della rateizzazione dei debiti tributari. In particolare si prevede: la semplificazione degli adempimenti amministrativi e patrimoniali per accedere alla rateizzazione; la possibilità di richiedere la dilazione del pagamento prima dell'affidamento in carico all'agente della riscossione anche nel caso di accertamento esecutivo; e la complessiva armonizzazione ed omogeneizzazione delle norme in materia di rateazione dei debiti tributari. I ritardi di breve durata nel pagamento di una rata, ovvero errori di limitata entità nel versamento delle rate non dovranno comportare l'automatica decadenza dal beneficio della rateazione.

10. Regimi fiscali: più semplificazione anche sul fronte adempimenti;

Il Governo è poi delegato a riformare gli attuali regimi fiscali per favorire la semplificazione, anche in riferimento alla struttura delle addizionali regionali e comunali. Dovranno essere semplificati anche gli adempimenti, specialmente quelli che ritenuti superflui ai fini del controllo e dell'accertamento da parte dell'amministrazione finanziaria, o comunque non conformi al principio di proporzionalità. Infine dovranno essere semplificate le funzioni dei sostituti d'imposta, dei Caf e degli intermediari, attraverso il potenziamento dell'utilizzo dell'informatica.

11.  Aggiornato il sistema sanzionatorio penale;

L'articolo 8 della delega fiscale disciplina principi e criteri direttivi per la revisione del sistema sanzionatorio penale, che dovrà rispettare criteri di predeterminazione e proporzionalità, dando rilievo alla configurazione del reato tributario per i comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa.

12. Verso la revisione del regime della dichiarazione infedele;

 Per tali fattispecie non potranno comunque essere ridotte le pene minime al di sotto di determinate soglie. Previste anche una definizione più delle fattispecie di elusione ed evasione fiscale e delle relative conseguenze sanzionatorie e la revisione del regime della dichiarazione infedele e del sistema sanzionatorio amministrativo, per meglio correlare le sanzioni all'effettiva gravità dei comportamenti. Chiarita anche la portata applicativa della disciplina del raddoppio dei termini per l'accertamento, in presenza di un reato tributario, prevedendo che tale raddoppio si verifichi soltanto in caso di effettivo invio della denuncia entro un termine correlato allo spirare del termine ordinario di decadenza.

13. Norme ad hoc per gli abusi del money transfer;

La riforma indica anche i principi e i criteri da perseguire nell'introduzione di norme per il rafforzamento dei controlli fiscali, in particolare contrastando le cosiddette frodi carosello, ma anche gli abusi nelle attività di money tranfer o di trasferimento di immobili, i fenomeni di transfer pricing e di delocalizzazione fittizia di impresa, nonché la fattispecie di elusione fiscale.

14.  Processo tributario, interventi a favore del contribuente;

A tutela del contribuente, la delega fiscale prevede la razionalizzazione dell'istituto della conciliazione nel processo tributario, anche per ridurre il contenzioso tributario, e il miglioramento della giurisdizione tributaria con una serie di interventi sulla distribuzione territoriale delle commissioni tributarie e l'ampliamento delle ipotesi in cui il contribuente può stare in giudizio senza assistenza tecnica. Previsto anche l'uso della posta elettronica certificata per comunicazioni e notificazioni, la semplificazione dell'elezione del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, il rafforzamento della qualificazione professionale dei componenti delle commissioni tributarie.

15. Nuova definizione per l'"Autonoma organizzazione";

Il Governo avrà il compito di chiarire la definizione di autonoma organizzazione, adeguandola ai più consolidati princìpi desumibili dalla fonte giurisprudenziale, ai fini della non assoggettabilità dei professionisti, degli artisti e dei piccoli imprenditori all'Irap.

16.  Cambia la tassazione per le imprese e piccoli contribuenti;

In arrivo anche norme per la ridefinizione della tassazione per le imprese e l'imposizione sui redditi. In particolare i decreti legislativi dovranno prevedere: l'assimilazione all'Ires dell'imposizione sui redditi d'impresa, compresi quelli prodotti in forma associata, da assoggettare a un'imposta sul reddito imprenditoriale, con un'aliquota proporzionale allineata all'Ires. Le somme prelevate dall'imprenditore e dai soci (da assoggettare a IRPEF) dovranno essere deducibili dalla predetta imposta sul reddito imprenditoriale. Prevista poi l'introduzione di regimi forfettari per i contribuenti di minori dimensioni, coordinandoli con analoghi regimi vigenti; possibili forme di opzionalità per i contribuenti; semplificazione dell'imposizione su indennità e somme percepite alla cessazione del rapporto di lavoro.

17. Criteri razionali per reddito d'impresa produzione netta My24;

La delega fiscale si occupa anche di ridurre le incertezze nella determinazione del reddito e della produzione netta per favorire l'internazionalizzazione dei soggetti economici operanti in Italia. Per questo, in linea con la legislazione comunitaria, la nuova normativa prescrive l'introduzione di criteri chiari e coerenti con la disciplina di redazione del bilancio, estendendo il regime fiscale oggi previsto per le procedure concorsuali anche ai nuovi istituti introdotti dalla riforma fallimentare e dalla normativa sul sovra indebitamento. Stesso discorso anche su altri fronti come la revisione della disciplina impositiva delle operazioni transfrontaliere, o la revisione dei regimi di deducibilità degli ammortamenti.

18.  Revisione Iva e imposte minori;

La riforma affida al Governo un gran numero di compiti, tra cui la revisione delle cosiddette imposte minori, vale a dire le imposte sulla produzione e sui consumi, di registro, di bollo, ipotecarie e catastali, sulle concessioni governative, sulle assicurazioni e sugli intrattenimenti, privilegiando in particolare la semplificazione degli adempimenti, la razionalizzazione delle aliquote e l'accorpamento o la soppressione di fattispecie particolari. La delega contiene anche i criteri direttivi che il Governo dovrà seguire per la semplificazione dei sistemi speciali Iva nonché l'attuazione del regime del gruppo Iva.

19. Riordino dei giochi pubblici;

Un altro fronte importante di intervento che il legislatore ha delegato al Governo riguarda i giochi pubblici. Oltre ad una raccolta sistematica della disciplina in un codice delle disposizioni sui giochi e ad un riordino del prelievo erariale sui singoli giochi, Palazzo Chigi dovrà occuparsi di introdurre disposizioni specifiche su aspetti collaterali come la tutela dei minori dalla pubblicità dei giochi, la lotta alla ludopatia; il divieto di pubblicità relative ai giochi nelle trasmissioni radiofoniche e televisive. Attesa anche una ridefinizione della normativa dei giochi per quanto riguarda l'imposizione fiscale, l'armonizzazione di aggi e compensi spettanti ai concessionari, e la revisione del sistema sanzionatorio.

20.  Green taxes e promozione della fiscalità ambientale;

L'articolo 15 della delega fiscale affida al Governo il compito di introdurre nuove forme di fiscalità destinate a preservare e garantire l'equilibrio ambientale (green taxes), in raccordo con la tassazione vigente e nel rispetto del principio della neutralità fiscale. In base alle modifiche al testo introdotte al Senato, tale tassazione dovrà essere finalizzata a orientare il mercato verso modi di consumo e produzione sostenibili.

21. Riformare il Fisco per ridurre la pressione fiscale;
Chiude l'articolato in cui si sviluppa le delega fiscale norma programmatica che lega la revisione del sistema fiscale all'obbiettivo prioritario di ridurre la pressione tributaria sui contribuenti. Dall'attuazione della delega non potranno quindi derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato né un aumento della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti.
                                                                                   Ruisi Francesco


venerdì 28 febbraio 2014

EMERGENZA CHE VA AFFRONTATA SUBITO CON GRANDE DECISIONE











“La situazione socio-economica del Paese continua ad essere confusa e preoccupante  e la necessità di intervenire con provvedimenti coraggiosi e immediati è più che mai stringente. Esistono alcuni ordini di problemi che vanno affrontati con prontezza e decisione  e tra questi il capitolo lavoro è senza ombra di dubbio quello che deve avere la priorità assoluta”.

La classe politica dirigete oggi assente , non fa altro che aggravare le già precarie condizioni della città che rischia di perdere  una vera occasione di rilancio, infatti avremmo la possibilità reale  di dare una svolta al nostro territorio, Intervenendo sulle tenaglie fiscali che stritola i cittadini, curando il pregresso  e contestualmente intervenendo con provvedimenti di risanamento strutturali, Il paese in questi giorni  è in una nuova fase, alla ricerca continua di una difficile svolta che possa rimetterla in carreggiata e farla allontanare da uno dei periodi più complicati della sua storia recente. Il tempo a disposizione però continua ad assottigliarsi ed occorre agire per stimolare la competitività e la produttività delle imprese, in particolare mediante una netta riduzione delle imposte più che mai decisiva sarà la capacità di intervenire a beneficio di settori reputati fondamentali per il nostro sistema occupazionale, ossia turismo, agricoltura, green economy, manifattura, cultura, edilizia, nuovo welfare territoriale, ma anche il rilancio delle produzioni doc,dop,salvaguardia della produzione vitivinicola, altra grande risorsa territoriale. Insomma guardare e gestire l’ente locale come una impresa  di qualità, competitiva, snella e efficiente,alleggerendo il personale con una nuova ridistribuzione di ruoli. Inoltre capitolo importante è anche la questione delle fasce sociali deboli, nonché la necessità di creare un sistema coordinato e funzionale tra la promozione sociale e i centri per l’impiego e la formazione, intervenendo con aiuti concreti, istituendo anche borse lavoro per i veri bisognosi. 

“Le sfide poste dal presente sono numerose e di vario genere e presentano un grado di complessità molto elevato, per cui non è possibile farsi illusioni e immaginare che il processo di ripresa sia davvero realizzabile senza difficoltà e in tempi brevissimi. Di sicuro però occorre avere un approccio più chiaro e deciso  davanti alle grandi questioni da risolvere per consentire al Paese di affrontare con maggiore serenità questo momento e avere uno sguardo più fiducioso verso il futuro”.
                                                                                   Ruisi Francesco

sabato 22 febbraio 2014

Renzi e i 16 ministri


A breve il primo Consiglio dei ministri.

Matteo Renzi ha giurato. Ora PRONTI- PARTENZA VIA……
Renzi con i suoi  sedici ministri, composto da  otto donne,   nato dopo un colloquio di due ore e mezza con il Presidente della Repubblica
Napolitano si dice sodifatto, e  non può che "condividere profondamente" l'idea di "tempi brevi" per le riforme e di un esecutivo di legislatura, che si auspica  che arrivi alla fine della stessa legislatura, pur sapendo di non poter mettere le mani sul fuoco.
Dunque  Palazzo Chigi ad attendere il nuovo premier.
Ecco la squadra:

             Graziano Delrio - sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Graziano Delrio Laureato in Medicina, è specializzato in endocrinologia. È docente e ricercatore all'Università di Modena e Reggio Emilia ed ha perfezionato i suoi studi fra Gran Bretagna ed Israele; è inoltre autore di una produzione scientifica di rilievo che lo ha portato a tenere seminari in America ed in Europa [senza fonte].
      Ha fondato e presieduto l'Associazione Giorgio La Pira con cui ha promosso numerose iniziative culturali ed allacciato rapporti con il Medioriente. Ha ricoperto il suo primo incarico istituzionale nel 1999 subentrando al Consigliere Comunale Giuseppe Davoli il quale si dimise perché assunse l'incarico di Assessore in Giunta. Graziano Delrio quindi, primo dei non eletti, prese il suo posto come Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il Partito Popolare Italiano. Nel 2000 è eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna con oltre 4.000 preferenze. In Consiglio regionale ha presieduto la Commissione sanità e politiche sociali. Nel 2001 ha aderito alla Margherita.

Pier Carlo Padoan- Economia
Pier Carlo Padoan  Laureatosi a Roma, è stato docente di Economia presso l'Università La Sapienza di Roma, il College of Europe di Bruges e Varsavia, l'Université Libre de Bruxelles, l'Università di Urbino, quella di La Plata e l'Università di Tokyo. 
E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche, in italiano e in inglese, tra cui Proposte per l’economia italiana (Laterza, 1998), Euro-American Trade and Financial Alliances, The Structural Foundations of International Finance, A Transatlantic Perspective on the Euro, L'Economia Europea, Dal mercato interno alla crisi dello SME. 
Inoltre è stato direttore della fondazione di cultura politica Italianieuropei.
Nel corso della sua vita ha fatto numerosi viaggi in Africa per scopi umanitari.
Dal 1998 al 2001 ha collaborato come consigliere economico con il Presidente del Consiglio (sia con Massimo D'Alema che con Giuliano Amato), responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell'Agenda 2000 per il bilancio UE, l'Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, gli incontri bilaterali e i vertici del G8.
Dal 2001 al 2005 è stato direttore esecutivo per l'Italia del Fondo Monetario Internazionale con responsabilità su Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. 
Il 1° giugno 2007 è stato nominato vice segretario generale dell'OCSE, e il 1° dicembre 2009 ne diviene anche capo economista. Oltre a questi incarichi, Padoan è il rappresentante dell'OCSE al G20 finanza, ed è anche a capo della risposta strategica e della Green growth and innovation initiative dell’OCSE.
Dal 27 dicembre 2013 è stato nominato presidente dell'ISTAT.

Angelino Alfano (Ncd) - Interno
 Angelino AlfanoDall'8 maggio 2008 al 27 luglio 2011 è stato ministro della Giustizia nel governo Berlusconi IV, mentre dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 Ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri nel governo Letta. È stato il primo e l'unico segretario nazionale del Popolo della Libertà. Nel novembre 2013 è stato promotore della scissione dal PdL[1] e del lancio del Nuovo Centrodestra. Diplomato presso il liceo scientifico Leonardo di Agrigento. Laureato in giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove è stato ospite del collegio "Cardinal Ferrari", dottore di ricerca in diritto dell'impresa, avvocato, ha iniziato la sua esperienza politica con la Democrazia Cristiana, per la quale è stato, tra l'altro, segretario provinciale del Movimento giovanile DC di Agrigento. Nel 1994, a seguito della trasformazione della Democrazia Cristiana nel Partito Popolare Italiano, decide di aderire al neonato partito Forza Italia, che vincerà le elezioni politiche del 27 e 28 marzo dello stesso anno.  Nel 1996 si candida per la prima volta ed è eletto nel collegio di Agrigento per FI Deputato all'Assemblea Regionale Siciliana nella XII legislatura. Dal 2000 è capogruppo di Forza Italia all'ARS. Viene successivamente eletto alla Camera dei deputati nel 2001, nelle elezioni vinte dalla coalizione di centrodestra, nella circoscrizione proporzionale della Sicilia occidentale. assumendo l'incarico di vicepresidente del Comitato per la Legislazione della Camera.
Dal 2005 è coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia. Succede a Gianfranco Miccichè, guidando la corrente maggioritaria di Forza Italia alleata con l'allora Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro.  Nelle elezioni politiche italiane del 2006, che vedono la vittoria dell'Unione di Romano Prodi, Alfano è rieletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione XXIV (Sicilia 1). Durante la XV Legislatura è componente della Commissione Bilancio di Montecitorio.
Nelle elezioni politiche italiane del 2008 è rieletto alla Camera dei deputati con il Popolo della Libertà. Nelle grazie del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il coordinatore siciliano è considerato uno dei giovani emergenti del partito.

Federica Mogherini (Pd)Affari esteri
Il Ministro degli Esteri Federica MogheriniNel 1996 si iscrive alla Sinistra giovanile. Nel 2001 è entrata nel Consiglio Nazionale dei DS, successivamente nella Direzione Nazionale e nel Comitato Politico. Nel 2003 ha iniziato a lavorare al Dipartimento Esteri dei DS, prima come responsabile del rapporto con i movimenti, poi come coordinatrice del Dipartimento, e da ultimo come responsabile delle Relazioni Internazionali. Ha seguito in particolare i dossier relativi all'Iraq, l'Afghanistan, il processo di pace in Medio Oriente. Ha tenuto le relazioni con il Partito Socialista Europeo, l'Internazionale Socialista, ed i partiti che ne fanno parte. Ha curato in particolare i rapporti con i Democratici americani. È stata nell'esecutivo del Partito Democratico dalla sua nascita fino all'aprile 2008, e poi dal febbraio al novembre 2009.  Dal 24 febbraio 2009 il Segretario del PD Dario Franceschini (già Vicesegretario di Veltroni nominato leader del Pd dopo le sue dimissioni dalla Segreteria nazionale) la nomina Responsabile nazionale Pari Opportunità nella nuova segreteria. Il 9 dicembre 2013 diviene membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il nuovo segretario nazionale Matteo Renzi, con il ruolo di responsabile per l'Europa.

Andrea Orlando (Pd)Giustizia
Andrea OrlandoComincia l'attività politica giovanissimo. Nel 1989 diventa segretario provinciale della FGCI e l'anno successivo viene eletto nel consiglio comunale della Spezia con il PCI; in seguito allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, verrà rieletto con il PDS, di cui diviene capogruppo nel consiglio comunale della sua città nel 1993; nel 1995 diventa segretario cittadino del partito, nel 1997, primo degli eletti in consiglio comunale, è nominato assessore dal Sindaco Giorgio Pagano, prima alle attività produttive e poi alla pianificazione territoriale, incarico che svolge sino alle elezioni del 2002. Nel 2000, entra a far parte della segreteria regionale come responsabile degli enti locali dei DS e nel 2001 diventa segretario provinciale; poi, nel 2003, è chiamato alla Direzione nazionale del partito da Piero Fassino, prima con il ruolo di viceresponsabile dell'organizzazione, poi come responsabile degli enti locali (2005) e ancora, nel 2006, come responsabile dell'organizzazione entra a far parte della segreteria nazionale del partito.

Roberta Pinotti (Pd)Difesa
Roberta PinottiLaureata in lettere moderne, sposata e madre di due figlie e insegnante di italiano nei licei, ha iniziato la sua carriera politica negli anni novanta venendo eletta consigliera circoscrizionale con il Partito Comunista Italiano. Dopo lo scioglimento del PCI, ha aderito al Partito Democratico della Sinistra prima e ai Democratici di Sinistra poi (tra le file del cosiddetto "correntone"). È stata assessora alla scuola, alle politiche giovanili e alle politiche sociali della Provincia di Genova dal 1993 al 1997, assessora alle Istituzioni scolastiche di Genova dal 1997 al 1999 e segretaria provinciale dei DS dal 1999 al 2001.

 Federica Guidi Sviluppo economico
 Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica GuidiLaureata in giurisprudenza, ha lavorato per due anni come analista finanziaria. Nel 1996 entra nell'azienda di famiglia, la Ducati Energia.  Dal 2002 al 2005, è stata Presidente regionale dei Giovani imprenditori dell'Emilia-Romagna e Vicepresidente degli imprenditori della regione. Dal 2005 al 2008, ha affiancato Matteo Colaninno come Vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, di cui poi è diventata Presidente proprio nel 2008. Al 2014, risulta membro del Gruppo della Regione Europea della Commissione Trilaterale, il quale è presieduto da Jean Claude Trichet. Il 22 febbraio 2014 viene nominata Ministro dello Sviluppo Economico nel nuovo governo di Matteo Renzi. 

Maurizio Lupi  (Ncd)Infrastrutture e trasporti
On. Maurizio Lupi.jpg  E'Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Renzi. È stato vicepresidente della Camera dei deputati per il Popolo della libertà per la XVI legislatura, riconfermato nella XVII fino alla nomina, dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Letta, carica riconfermata nel Governo Renzi.
Beatrice Lorenzin (Ncd)Salute
Beatrice LorenzinNasce a Roma da padre istriano di Pola, esule a Roma dal 1947, e da madre fiorentina di Campi Bisenzio. Ha come titolo di studio la maturità classica. Si avvicina alla politica aderendo al movimento giovanile di Forza Italia nel Lazio nel 1996. Intraprende la carriera politica nell'ottobre 1997 con l’elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma.  Nell'aprile 1999 è Coordinatore Regionale del Lazio del movimento giovanile di Forza Italia, che conta 15 000 iscritti e oltre 100 eletti negli enti locali. Nel maggio 2001 è eletta Consigliere comunale di Roma. Unica donna nella coalizione di centrodestra, è Vicepresidente della commissione Donne Elette e Vicepresidente del Gruppo consiliare di Forza Italia. Tra la fine del 2004 e la metà del 2006 è Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria nel governo Berlusconi III. Nel maggio del 2005 è nominata Coordinatore Regionale di Forza Italia per il Lazio. Dal settembre 2006 al marzo 2008 ha ricoperto il ruolo di coordinatore nazionale di Forza Italia - Giovani per la Libertà.

Maurizio Martina (Pd)Politiche agricole
Maurizio Martina ministro AgricolturaHa conseguito il Diploma di maturità presso l’Istituto tecnico Agrario di Bergamo. Inizia a far politica con il Movimento degli studenti nel 1994. Nel 1999 viene eletto consigliere comunale di Mornico al Serio con una lista civica. Nel 2002 diventa segretario regionale della Sinistra Giovanile ed entra a far parte della segreteria nazionale della medesima organizzazione, in qualità di responsabile "Lavoro". Nel 2004 diviene segretario provinciale dei Democratici di Sinistra di Bergamo ed entra nelle segreteria regionale del partito. Nel 2007 viene eletto segretario regionale dei DS. Il 14 aprile 2007 è stato eletto segretario regionale del Partito Democratico lombardo, incarico confermato poi nel 2009. Dal 24 febbraio 2009 il Segretario del PD Dario Franceschini (già Vicesegretario di Veltroni nominato leader del Pd dopo le sue dimissioni dalla Segreteria nazionale) lo nomina Responsabile nazionale Agricoltura nella nuova Segreteria. Il 2 maggio 2013 viene nominato sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Letta. Il 21 febbraio 2014 viene nominato Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali del Governo Renzi.

Gianluca Galletti (Udc)Ambiente
Gianluca GallettiDal 2008 è vice capogruppo vicario del Unione di Centro alla Camera dei Deputati.  Si candida alle Elezioni regionali 2010 come Governatore della regione Emilia-Romagna per l'Unione di Centro (UDC) ottenendo il 4,2%. Durante la campagna elettorale, intervistato nella sede di Radio Città del Capo, si dichiara favorevole alla localizzazione della produzione di energia nucleare in Emilia Romagna purché il sito sia considerato sicuro e conveniente. Dal 21 marzo 2012 è vicepresidente dell'UDC alla Camera. Il 26 aprile seguente viene eletto per acclamazione nuovo capogruppo dell'Unione di Centro alla Camera dei deputati subentrando al leader del partito Pier Ferdinando Casini. Il 2 maggio 2013 viene nominato Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione nel Governo Letta. Il 22 febbraio 2014 viene nominato Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel Governo Renzi.

Giuliano Poletti Lavoro e politiche sociali
Giuliano PolettiDiplomato come perito agrario, è stato assessore comunale all'Agricoltura e alle Attività Produttive di Imola dal 1976 al 1979. Dal 1982 al 1989 è segretario della federazione del Partito Comunista Italiano di Imola. Successivamente diviene consigliere provinciale a Bologna. Dal 1992 al 2000 è anche presidente di Efeso, ente di formazione della Legacoop Emilia-Romagna, quindi, fino al settembre 2000, è presidente della Legacoop di Imola, poi presidente della Legacoop Regionale Emilia-Romagna e vicepresidente Legacoop Nazionale. Dal 2002 è presidente di Legacoop Nazionale. Nel febbraio 2013 diviene presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.  Il 21 febbraio 2014 viene designato come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali della Repubblica Italiana nel governo Renzi.

Stefania Giannini (Sc)Istruzione, università e ricerca
Stefania Giannini  è una linguista, glottologa e politica italiana, Ministro dell'Istruzione, dell'Universitá e della Ricerca del governo Renzi dal 22 febbraio 2014.
Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica dal 1999, e già rettrice dell'Università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, attualmente è anche senatrice della XVII Legislatura e coordinatrice politica di Scelta Civica.

Dario Franceschini (Pd)Beni e attività culturali
Dario FranceschiniGià segretario nazionale del Partito Democratico dal 21 febbraio al 25 ottobre 2009 e presidente del gruppo del PD alla Camera dei deputati dal 17 novembre 2009 al 19 marzo 2013, attualmente è Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Coordinamento delle attività di governo nel governo Letta e deputato della XVII Legislatura.

Riforme e rapporti col Parlamento: Maria Elena Boschi (Pd)
Maria Elena BoschiLaureata in Giurisprudenza, vive e lavora a Firenze, dove esercita la professione di avvocato. Membro del CdA di Publiacqua ha rassegnato le dimissioni il 4 giugno 2013[1], è membro della direzione del Partito Democratico di Firenze. Ha sostenuto la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra del 2012.
Viene candidata alle elezioni politiche italiane del 2013 alla Camera dei deputati nella circoscrizione Regione Toscana per la lista del Partito Democratico, risultando eletta.
Il 9 dicembre 2013 diviene membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il nuovo segretario nazionale Matteo Renzi, con il ruolo di responsabile alle riforme

Marianna Madia (Pd)Semplificazione e P.a.
Marianna MadiaÈ figlia del giornalista, attore e politico, consigliere comunale a Roma nella Giunta Veltroni, Stefano Madia. ]. La famiglia ha origini calabresi. Il bisnonno Titta Madia è stato deputato fascista e poi del Movimento Sociale Italiano. Suo nonno, Titta junior, è stato l'avvocato di Clemente Mastella. Ha frequentato il Lycée Chateaubriand di Roma ottenendo la maturità francese con mention bien. Dopo il conseguimento della laurea con lode in scienze politiche, si è specializzata all'Istituto di Studi Avanzati di Lucca, istituzione creata da Marcello Pera e think tank per la destra neo-con, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in economia del lavoro. Collabora con l'ufficio studi dell'AREL, l'Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta. Vi coordina la redazione della rivista mensile telematica ELE (Europa Lavoro Economia). Dal giugno 2012 è membro del comitato direttivo dell’Arel. Dal 2011 componente del comitato di redazione della rivista Italianieuropei.
Partecipa come ospite nel pubblico della trasmissione Economix in onda la notte su Rai 3. Nel 2006 firma anche alcuni servizi di coda per la stessa trasmissione.

Maria Carmela Lanzetta (Pd)Affari regionali
 Il Ministro degli Affari Regionali Maria Carmela LanzettaNata a Mammola da madre farmacista e da padre medico, ha conseguito il diploma di maturità presso il liceo classico di Locri e laurea in farmacia all'Università di Bologna. È madre di due figli.  Il 28 maggio 2006 viene eletta sindaco di Monasterace con il 62,2% dei voti; Alle elezioni del 15 maggio 2011 viene riconfermata, ottenendo il 35,4% e vincendo per soli 51 voti.  Per anni nel mirino della 'ndrangheta (nel 2001 le fu bruciata la farmacia mentre nel 2012 ignoti spararono alla sua autovettura), nel luglio del 2013 si è dimessa da sindaco in polemica per essere stata lasciata sola dal resto della politica in questa sua lotta.
In occasione delle elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 ha sostenuto la candidatura di Pippo Civati. Il 21 febbraio 2014 viene nominata ministro degli Affari Regionali nel Governo Renzi.