Visualizzazioni totali

mercoledì 19 marzo 2014

Renzi gioca allo scambio dei Marò











278 milioni di euro per comprare la libertà dei Marò

Indiscrezione dai palazzi, pare  che sia in atto uno scambio inconfessabile tra Italia e India.

Il governo di New Delhi ha annunciato ricorso contro la sentenza del tribunale civile milanese sull'affaire dei 12 elicotteri, quindi  se Renzi sta a Washington> i Marò stanno  a 278 milioni di euro.
Ecco L’idea  vincente che potremmo giocarci per riportare a casa Massimiliano e Salvatore.

Un do ut des inconfessabile - economico e giudiziario –, quello che potrebbe presto realizzarsi tra l’Italia e l’India. La ruota gira e finalmente il coltello dalla parte del manico sembra essere tornato nelle nostre mani. Dai giudici milanesi, lo zampino che potrebbe riconsegnarci i nostri marò. L’India presenterà ricorso in appello contro la sentenza del tribunale civile meneghino che ha respinto la richiesta del governo di New Delhi di incassare garanzie bancarie per 278 milioni di euro da Finmeccanica, relativamente alla cancellazione di un ordine per 12 elicotteri targati Agusta Westland. Il Paese asiatico ha stracciato il contratto da 753 milioni lo scorso gennaio, dopo che erano emerse presunte tangenti per 68 milioni che l’azienda avrebbe pagato a politici e funzionari indiani per ottenere la commessa. Una “partita” finita al centro di un’inchiesta per corruzione e che ha visto finire in carcere e sul banco degli imputati l’ex presidente del colosso della difesa Giuseppe Orsi.
Degli “apparecchi” destinati all’elitrasporto dei membri dell’esecutivo indiano ne sono stati consegnati solamente 3. “Solo” una trentina, invece, i milioni incassati dal governo del paese asiatico, che promette sì battaglia, ma potrebbe finalmente cedere e mollare la presa sui fucilieri di Marina. Perché se l’India vedrà respingersi anche il ricorso in appello, non avrà altra opportunità che cercare un accordo con l’Italia. Segreto, naturalmente. Complicato e perché no, illegale. Ma che conviene a tutti. Soldi freschi a loro, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre a noi. Un do ut des inconfessabile, per l’appunto. Ma per nulla impossibile. Il problema è soltanto uno: che la decisione dei giudici milanesi potrebbe non essere celere e arrivare non prima di 2 mesi. Troppo tempo per l’Italia e soprattutto per i nostri militari. In ostaggio in India da oltre 2 anni, avviliti, stanchi, ma sempre speranzosi in un cambiamento di rotta.
La cabala potrebbe sorridere a Renzi e al ministro degli Esteri Mogherini, che se dovessero riuscire a centrare quella che ormai sembra essere diventata un’impresa impossibile – riportare a casa i due marò – salirebbero all’onore delle cronache conquistando meriti e riconoscenze a non finire.
Ipotesi, supposizioni, o forse no. Ne sapremo di più tra un paio di settimane, probabilmente. Il governo italiano tenterà la via del dialogo. Che non significa però cedere a compromessi. Ma questa volta trovare una soluzione conviene a tutti.

Nessun commento:

Posta un commento