La mossa di Renzi contro le famiglie.
Pare che sia scritto nero su bianco sulla scheda di sintesi della legge delega per la riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto Jobs act. Si tratta : di cancellare la detrazioni per il coniuge a carico.
L’idea di Matteo è che le donne non devono essere delle parassite, quindi disincentivare la donna casalinga e al contrario incentivare e avviarle al lavoro, perché restare a casa a badare a figli o anziani genitori, non è produttivo al Paese.
Per la precisione, si trova nell’ ultima pagina della scheda, dove si fa riferimento al capitolo dedicato alla «Delega in materia di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali». Al punto c) si legge infatti: «Abolire la detrazione per il coniuge a carico e introdurre il tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito familiare».
Le detrazioni per il coniuge a carico ad oggi sono l’unico sostegno economico per le donne che scelgono di rimanere a casa per curare i figli e gli anziani genitori.
Una scelta penalizzante, dunque, anche se economicamente modesta - si tratta di 800 euro l’anno per i redditi medio-bassi, riconosciuti al marito o alla moglie che lavora, mentre l’altro coniuge rimane a casa - ma soprattutto, il segno di una visione puramente ideologica, figlia di una concezione sbagliata della parità, che di fatto nega alle donne una reale libertà di scelta se lavorare fuori casa o dentro, se produrre beni oppure occuparsi a tempo pieno dei figli.
Questa scelta ci lascia a dir poco sconcertati non solo per i suoi significati economici, quanto per le valenze sociali e culturali che porta con sè, infatti pare andare indietro nel tempo quando la fatica esercitata nel segreto delle mura domestiche veniva considerata come un non-lavoro o una mansione di serie b.
Ruisi Francesco
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