Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica Italiana, il dodicesimo nella storia della repubblica che succede a Giorgio Napolitano.
Mattarella è siciliano, nato a Palermo nel luglio del 1941, e legato alla storia stessa della Sicilia per essere figlio di Bernardo e fratello di Piersanti.
Fortemente legato anche alla storia Castellammarese, da cui la famiglia Mattarella proviene.
Mattarella è un uomo politico più volte eletto in parlamente e giudice costituzionale su nomina parlamentare. A proporlo come presidente è stato il presidente del consiglio Matteo Renzi e il risultato dell’elezione che lo ha visto diventare presidente ha avuto esito di 665 voti sul 996 presenti.
Mattarella, ad ogni modo, è il primo presidente siciliano a cui sono già stati inviati gli auguri e la soddisfazione del presidente della regione, Rosario Crocetta, e del sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando.
Mattarella uomo saggio, persona per bene, di grande dignità morale e integerrimo uomo di governo,ma forse legato al passato che e stato sempre presente.
Con questa mossa si rispolverano vecchie lotte tra ILLUMINATI, rievocazioni di vecchie logge come P2 di Licio Gelli in contenzioso con i “Cavalieri dell’Ordine di Malta” che detengono i tesori del Trapanese.
Tentativi di resurrezione dalle ormai dimenticate logge del Centro studi Salvatore “Scontrino” All’interno del “Centro” operavano sette logge ufficiali ricomprese nell'obbedienza del “Grande Oriente d’Italia. Le attività erano gestite dal Professore di filosofia Giovanni Grimaudo, a cui tutti gli iscritti facevano capo per ogni genere di richiesta o istanza quali il procacciamento di voti o favori per i politici ed i vari mafiosi che facevano parte. Nel Centro si nascondevano molte logge massoniche, di cui alcune con nomi di origine araba: Iside, Hiram, Ciullo D’Alcamo, Cafiero e Osiride. al suo interno l’esistenza di una loggia segreta denominata “Iside 2”. Giovanni Stefano (collegato al comando delle Tigri Serbe Arkan). è possibile desumere l’esistenza di una settima loggia, la “C” entrata in funzione l’8 maggio 1981, subito dopo la scoperta della lista P2. La loggia Iside risultò collegata con un’altra di Palermo, diretta da Giuseppe Mandalari, Gran Maestro della loggia massonica Armando Diaz del capoluogo siciliano, Mandalari era stato al centro di un’inchiesta su mafia-politica.
Sebbene non vi siano attualmente fatti che comprovino il permanere di tali situazioni sta di fatto che nella loggia “C” del trapanese e in direzione con personaggi arabi.
Cosi come emerge da atti d’inchiesta,qualcuno era iscritto anche alla P2 come Giovanni Alliata di Montereale che in passato aveva guidato una sua comunione massonica, denominata Serenissima Gran Loggia nazionale degli Alam. Il nome del principe Alliata. Queste ultime operanti attivi nella strage di Portella della Ginestra.
A Castellammare, come confermato dal pentito Giuffrè , oltre al traffico di droga e di armi convergono “cellule” deviate dei Servizi Segreti italiani e delle Istituzioni che dietro il paravento della massoneria gestiscono affari illeciti con le varie organizzazioni criminali, in primis Cosa Nostra. <<punto d’incontro tra i Paesi Arabi e l’America , la sponda di entrata tra l’Africa, l’Europa e l’America>> e sempre qui trovavano rifugio tutte le persone in ombra più importanti a livello massonico e a livello di Servizi Segreti.
Molto presente nel golfo di Castellammare le attività dell’organizzazione DUCA , per certi versi gemella di Gladio.
L'esistenza di Gladio, sospettata fin dalle rivelazioni rese nel 1984 dal membro del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale Vincenzo Vinciguerra durante il suo processo, fu riconosciuta dal presidente del Consiglio italiano Giulio Andreotti il 24 ottobre1990, che parlò di una "struttura di informazione, risposta e salvaguardia".
Francesco Cossiga, che ebbe, durante il periodo in cui era sottosegretario alla difesa, la delega alla sovrintendenza di Gladio, e che spesso è stato indicato come uno dei fondatori, affermò molti anni dopo che «i padri di Gladio sono stati Aldo Moro, Paolo Emilio Taviani, Gaetano Martino e i generali Musco e De Lorenzo, capi del Sifar.
Gladio viene costituita con un protocollo d'intesa tra il Servizio italiano e quello statunitense in data 26 novembre 1956, nel quale però vi era stato un esplicito riferimento ad accordi preesistenti: nella relazione inviata dal presidente del Consiglio Giulio Andreotti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e sulle stragi il 17 ottobre 1990 verrà segnalato che con quella intesa tra SIFAR (al cui comando, al tempo della stesura del protocollo, era da poco stato posto Giovanni De Lorenzo) e CIA erano stati"confermati tutti i precedenti impegni intervenuti nella materia tra Italia e Stati Uniti".
In Italia è stata ipotizzata da più parti (anche dalla Commissione stragi) l'esistenza di strutture nate in chiave anti-comunista nelle ultime fasi della guerra (come quelle che sarebbero derivate dalle brigate Osoppo) e nel primo dopoguerra, che poi sarebbero confluite, in tutto o in parte, in Gladio.
Il 24 ottobre 1990 Giulio Andreotti, capo del governo italiano, rivelò alla Camera dei Deputati l'esistenza di Gladio, che fu quindi la prima organizzazione aderente alla rete "stay-behind" ad essere resa pubblica. Già precedentemente si era comunque parlato di tale organizzazione (ne parla per esempio Moro nel suo memoriale scritto nel 1978 durante i giorni della prigionia), e la sua esistenza era comunque ovviamente nota nell'ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti.
Nel 2000 il rapporto del Gruppo "Democratici di Sinistra-L'Ulivo", stilato in seno ad una Commissione parlamentare, concludeva che la strategia della tensione era stata sostenuta dagli Stati Uniti d'America per "impedire al PCI, e in certo grado anche al PSI, di raggiungere il potere esecutivo nel paese", identificando anche i Nuclei per la Difesa dello Stato non come un gruppo autonomo, ma come una delle operazioni portate avanti da Gladio con questi scopi.
Gladio è stata collegata anche alla P2 di Licio Gelli e al Noto Servizio, un super-servizio segreto soprannominato "Anello", a capo del quale ci sarebbe stato Giulio Andreotti.
Francesco Ruisi