Grasso e Boldrini si inventano un dei nuovi posti di lavoro (si fa per dire) con soli 6 milioni per controllare i conti del governo
AAA CERCASI TRE ECONOMISTI . . . . . . .
I presidenti, rispettivamente di Senato e Camera Laura Boldrini e Piero Grasso assieme hanno un’intuizione, è pensano, che oltre ai consulenti revisori, già in forze alla camera e al senato, abbiamo bisogno di un ORGANO nuovo (CONSIGLIO DELL’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO) previsto dalla legge attuativa del nuovo articolo 81 della Costituzione che obbliga al pareggio di bilancio. Tale nuova istituzione servirà per controllare la spesa pubblica verificando le entrate e le uscite, LAVORO Già ASSEGNATO AI TANTI CONSULENTI IN FORZA NELLE DUE CAMERE.
Questo nuovo ordinamento sarà composto da TRE economisti specializzati in finanza pubblica.
Chiunque fosse interessato alla missione potrà inviare il proprio curriculum alla Camera o al Senato entro il prossimo 20 gennaio 2014.
I loro consiglio dovrebbero dunque fare risparmiare lo Stato.
Per il funzionamento del consiglio sono stati stanziati già nella legge di bilancio per il 2014 ben 6 milioni di euro, che serviranno a pagare la prestazione dei tre economisti.
Il consiglio potrà fare 30 assunzioni nel 2014 e dal 2017 potrà incrementare i propri organici di altre 10 unità.
Camera e Senato hanno bilanci fuori misura rispetto a tutte le analoghe istituzioni nel resto del mondo occidentale, e organici che sono in media il doppio o il triplo di quelli presenti negli altri Parlamenti della Ue.
Boldrini, Grasso e gran parte dei gruppi parlamentari si riempiono la bocca di slogan sui tagli ai costi della politica. I costi invece lieviteranno anche grazie all’istituzione dell’ennesimo inutile carrozzone, che per 3 milioni sarà pagato dalla Camera e per 3 milioni dal Senato ogni anno.
Però in compenso i posti di lavoro in italia aumenteranno di 33 unità. . . . . .
Per i 3 posti al top bisognerà avere una laurea nelle materie economiche, essere cittadini della Ue, godere di tutti i diritti politici e civili, non essere mai stati licenziati da una pubblica amministrazione italiana o da quella di un paese Ue, non avere conflitti di interessi o carichi giudiziari pendenti, conoscere inglese e italiano scritti e parlati e infine (la cosa più importante) avere nel curriculum già 10 anni di esperienza dal 1993 ad oggi nella finanza pubblica e materie collegate presso istituzioni pubbliche o private, nazionali o internazionali. I 30 dipendenti (fra cui il direttore generale) saranno assunti a tempo indeterminato attraverso concorso pubblico o a selezione diretta con un contratto a tempo determinato triennale rinnovabile per altri tre anni. Possono anche essere chiamati dipendenti di amministrazioni pubbliche che a quel punto verrebbero messi fuori ruolo.
RUISI FRANCESCO
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