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venerdì 28 febbraio 2014

EMERGENZA CHE VA AFFRONTATA SUBITO CON GRANDE DECISIONE











“La situazione socio-economica del Paese continua ad essere confusa e preoccupante  e la necessità di intervenire con provvedimenti coraggiosi e immediati è più che mai stringente. Esistono alcuni ordini di problemi che vanno affrontati con prontezza e decisione  e tra questi il capitolo lavoro è senza ombra di dubbio quello che deve avere la priorità assoluta”.

La classe politica dirigete oggi assente , non fa altro che aggravare le già precarie condizioni della città che rischia di perdere  una vera occasione di rilancio, infatti avremmo la possibilità reale  di dare una svolta al nostro territorio, Intervenendo sulle tenaglie fiscali che stritola i cittadini, curando il pregresso  e contestualmente intervenendo con provvedimenti di risanamento strutturali, Il paese in questi giorni  è in una nuova fase, alla ricerca continua di una difficile svolta che possa rimetterla in carreggiata e farla allontanare da uno dei periodi più complicati della sua storia recente. Il tempo a disposizione però continua ad assottigliarsi ed occorre agire per stimolare la competitività e la produttività delle imprese, in particolare mediante una netta riduzione delle imposte più che mai decisiva sarà la capacità di intervenire a beneficio di settori reputati fondamentali per il nostro sistema occupazionale, ossia turismo, agricoltura, green economy, manifattura, cultura, edilizia, nuovo welfare territoriale, ma anche il rilancio delle produzioni doc,dop,salvaguardia della produzione vitivinicola, altra grande risorsa territoriale. Insomma guardare e gestire l’ente locale come una impresa  di qualità, competitiva, snella e efficiente,alleggerendo il personale con una nuova ridistribuzione di ruoli. Inoltre capitolo importante è anche la questione delle fasce sociali deboli, nonché la necessità di creare un sistema coordinato e funzionale tra la promozione sociale e i centri per l’impiego e la formazione, intervenendo con aiuti concreti, istituendo anche borse lavoro per i veri bisognosi. 

“Le sfide poste dal presente sono numerose e di vario genere e presentano un grado di complessità molto elevato, per cui non è possibile farsi illusioni e immaginare che il processo di ripresa sia davvero realizzabile senza difficoltà e in tempi brevissimi. Di sicuro però occorre avere un approccio più chiaro e deciso  davanti alle grandi questioni da risolvere per consentire al Paese di affrontare con maggiore serenità questo momento e avere uno sguardo più fiducioso verso il futuro”.
                                                                                   Ruisi Francesco

sabato 22 febbraio 2014

Renzi e i 16 ministri


A breve il primo Consiglio dei ministri.

Matteo Renzi ha giurato. Ora PRONTI- PARTENZA VIA……
Renzi con i suoi  sedici ministri, composto da  otto donne,   nato dopo un colloquio di due ore e mezza con il Presidente della Repubblica
Napolitano si dice sodifatto, e  non può che "condividere profondamente" l'idea di "tempi brevi" per le riforme e di un esecutivo di legislatura, che si auspica  che arrivi alla fine della stessa legislatura, pur sapendo di non poter mettere le mani sul fuoco.
Dunque  Palazzo Chigi ad attendere il nuovo premier.
Ecco la squadra:

             Graziano Delrio - sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Graziano Delrio Laureato in Medicina, è specializzato in endocrinologia. È docente e ricercatore all'Università di Modena e Reggio Emilia ed ha perfezionato i suoi studi fra Gran Bretagna ed Israele; è inoltre autore di una produzione scientifica di rilievo che lo ha portato a tenere seminari in America ed in Europa [senza fonte].
      Ha fondato e presieduto l'Associazione Giorgio La Pira con cui ha promosso numerose iniziative culturali ed allacciato rapporti con il Medioriente. Ha ricoperto il suo primo incarico istituzionale nel 1999 subentrando al Consigliere Comunale Giuseppe Davoli il quale si dimise perché assunse l'incarico di Assessore in Giunta. Graziano Delrio quindi, primo dei non eletti, prese il suo posto come Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il Partito Popolare Italiano. Nel 2000 è eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna con oltre 4.000 preferenze. In Consiglio regionale ha presieduto la Commissione sanità e politiche sociali. Nel 2001 ha aderito alla Margherita.

Pier Carlo Padoan- Economia
Pier Carlo Padoan  Laureatosi a Roma, è stato docente di Economia presso l'Università La Sapienza di Roma, il College of Europe di Bruges e Varsavia, l'Université Libre de Bruxelles, l'Università di Urbino, quella di La Plata e l'Università di Tokyo. 
E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche, in italiano e in inglese, tra cui Proposte per l’economia italiana (Laterza, 1998), Euro-American Trade and Financial Alliances, The Structural Foundations of International Finance, A Transatlantic Perspective on the Euro, L'Economia Europea, Dal mercato interno alla crisi dello SME. 
Inoltre è stato direttore della fondazione di cultura politica Italianieuropei.
Nel corso della sua vita ha fatto numerosi viaggi in Africa per scopi umanitari.
Dal 1998 al 2001 ha collaborato come consigliere economico con il Presidente del Consiglio (sia con Massimo D'Alema che con Giuliano Amato), responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell'Agenda 2000 per il bilancio UE, l'Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, gli incontri bilaterali e i vertici del G8.
Dal 2001 al 2005 è stato direttore esecutivo per l'Italia del Fondo Monetario Internazionale con responsabilità su Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. 
Il 1° giugno 2007 è stato nominato vice segretario generale dell'OCSE, e il 1° dicembre 2009 ne diviene anche capo economista. Oltre a questi incarichi, Padoan è il rappresentante dell'OCSE al G20 finanza, ed è anche a capo della risposta strategica e della Green growth and innovation initiative dell’OCSE.
Dal 27 dicembre 2013 è stato nominato presidente dell'ISTAT.

Angelino Alfano (Ncd) - Interno
 Angelino AlfanoDall'8 maggio 2008 al 27 luglio 2011 è stato ministro della Giustizia nel governo Berlusconi IV, mentre dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 Ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri nel governo Letta. È stato il primo e l'unico segretario nazionale del Popolo della Libertà. Nel novembre 2013 è stato promotore della scissione dal PdL[1] e del lancio del Nuovo Centrodestra. Diplomato presso il liceo scientifico Leonardo di Agrigento. Laureato in giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove è stato ospite del collegio "Cardinal Ferrari", dottore di ricerca in diritto dell'impresa, avvocato, ha iniziato la sua esperienza politica con la Democrazia Cristiana, per la quale è stato, tra l'altro, segretario provinciale del Movimento giovanile DC di Agrigento. Nel 1994, a seguito della trasformazione della Democrazia Cristiana nel Partito Popolare Italiano, decide di aderire al neonato partito Forza Italia, che vincerà le elezioni politiche del 27 e 28 marzo dello stesso anno.  Nel 1996 si candida per la prima volta ed è eletto nel collegio di Agrigento per FI Deputato all'Assemblea Regionale Siciliana nella XII legislatura. Dal 2000 è capogruppo di Forza Italia all'ARS. Viene successivamente eletto alla Camera dei deputati nel 2001, nelle elezioni vinte dalla coalizione di centrodestra, nella circoscrizione proporzionale della Sicilia occidentale. assumendo l'incarico di vicepresidente del Comitato per la Legislazione della Camera.
Dal 2005 è coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia. Succede a Gianfranco Miccichè, guidando la corrente maggioritaria di Forza Italia alleata con l'allora Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro.  Nelle elezioni politiche italiane del 2006, che vedono la vittoria dell'Unione di Romano Prodi, Alfano è rieletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione XXIV (Sicilia 1). Durante la XV Legislatura è componente della Commissione Bilancio di Montecitorio.
Nelle elezioni politiche italiane del 2008 è rieletto alla Camera dei deputati con il Popolo della Libertà. Nelle grazie del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il coordinatore siciliano è considerato uno dei giovani emergenti del partito.

Federica Mogherini (Pd)Affari esteri
Il Ministro degli Esteri Federica MogheriniNel 1996 si iscrive alla Sinistra giovanile. Nel 2001 è entrata nel Consiglio Nazionale dei DS, successivamente nella Direzione Nazionale e nel Comitato Politico. Nel 2003 ha iniziato a lavorare al Dipartimento Esteri dei DS, prima come responsabile del rapporto con i movimenti, poi come coordinatrice del Dipartimento, e da ultimo come responsabile delle Relazioni Internazionali. Ha seguito in particolare i dossier relativi all'Iraq, l'Afghanistan, il processo di pace in Medio Oriente. Ha tenuto le relazioni con il Partito Socialista Europeo, l'Internazionale Socialista, ed i partiti che ne fanno parte. Ha curato in particolare i rapporti con i Democratici americani. È stata nell'esecutivo del Partito Democratico dalla sua nascita fino all'aprile 2008, e poi dal febbraio al novembre 2009.  Dal 24 febbraio 2009 il Segretario del PD Dario Franceschini (già Vicesegretario di Veltroni nominato leader del Pd dopo le sue dimissioni dalla Segreteria nazionale) la nomina Responsabile nazionale Pari Opportunità nella nuova segreteria. Il 9 dicembre 2013 diviene membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il nuovo segretario nazionale Matteo Renzi, con il ruolo di responsabile per l'Europa.

Andrea Orlando (Pd)Giustizia
Andrea OrlandoComincia l'attività politica giovanissimo. Nel 1989 diventa segretario provinciale della FGCI e l'anno successivo viene eletto nel consiglio comunale della Spezia con il PCI; in seguito allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, verrà rieletto con il PDS, di cui diviene capogruppo nel consiglio comunale della sua città nel 1993; nel 1995 diventa segretario cittadino del partito, nel 1997, primo degli eletti in consiglio comunale, è nominato assessore dal Sindaco Giorgio Pagano, prima alle attività produttive e poi alla pianificazione territoriale, incarico che svolge sino alle elezioni del 2002. Nel 2000, entra a far parte della segreteria regionale come responsabile degli enti locali dei DS e nel 2001 diventa segretario provinciale; poi, nel 2003, è chiamato alla Direzione nazionale del partito da Piero Fassino, prima con il ruolo di viceresponsabile dell'organizzazione, poi come responsabile degli enti locali (2005) e ancora, nel 2006, come responsabile dell'organizzazione entra a far parte della segreteria nazionale del partito.

Roberta Pinotti (Pd)Difesa
Roberta PinottiLaureata in lettere moderne, sposata e madre di due figlie e insegnante di italiano nei licei, ha iniziato la sua carriera politica negli anni novanta venendo eletta consigliera circoscrizionale con il Partito Comunista Italiano. Dopo lo scioglimento del PCI, ha aderito al Partito Democratico della Sinistra prima e ai Democratici di Sinistra poi (tra le file del cosiddetto "correntone"). È stata assessora alla scuola, alle politiche giovanili e alle politiche sociali della Provincia di Genova dal 1993 al 1997, assessora alle Istituzioni scolastiche di Genova dal 1997 al 1999 e segretaria provinciale dei DS dal 1999 al 2001.

 Federica Guidi Sviluppo economico
 Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica GuidiLaureata in giurisprudenza, ha lavorato per due anni come analista finanziaria. Nel 1996 entra nell'azienda di famiglia, la Ducati Energia.  Dal 2002 al 2005, è stata Presidente regionale dei Giovani imprenditori dell'Emilia-Romagna e Vicepresidente degli imprenditori della regione. Dal 2005 al 2008, ha affiancato Matteo Colaninno come Vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, di cui poi è diventata Presidente proprio nel 2008. Al 2014, risulta membro del Gruppo della Regione Europea della Commissione Trilaterale, il quale è presieduto da Jean Claude Trichet. Il 22 febbraio 2014 viene nominata Ministro dello Sviluppo Economico nel nuovo governo di Matteo Renzi. 

Maurizio Lupi  (Ncd)Infrastrutture e trasporti
On. Maurizio Lupi.jpg  E'Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Renzi. È stato vicepresidente della Camera dei deputati per il Popolo della libertà per la XVI legislatura, riconfermato nella XVII fino alla nomina, dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Letta, carica riconfermata nel Governo Renzi.
Beatrice Lorenzin (Ncd)Salute
Beatrice LorenzinNasce a Roma da padre istriano di Pola, esule a Roma dal 1947, e da madre fiorentina di Campi Bisenzio. Ha come titolo di studio la maturità classica. Si avvicina alla politica aderendo al movimento giovanile di Forza Italia nel Lazio nel 1996. Intraprende la carriera politica nell'ottobre 1997 con l’elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma.  Nell'aprile 1999 è Coordinatore Regionale del Lazio del movimento giovanile di Forza Italia, che conta 15 000 iscritti e oltre 100 eletti negli enti locali. Nel maggio 2001 è eletta Consigliere comunale di Roma. Unica donna nella coalizione di centrodestra, è Vicepresidente della commissione Donne Elette e Vicepresidente del Gruppo consiliare di Forza Italia. Tra la fine del 2004 e la metà del 2006 è Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria nel governo Berlusconi III. Nel maggio del 2005 è nominata Coordinatore Regionale di Forza Italia per il Lazio. Dal settembre 2006 al marzo 2008 ha ricoperto il ruolo di coordinatore nazionale di Forza Italia - Giovani per la Libertà.

Maurizio Martina (Pd)Politiche agricole
Maurizio Martina ministro AgricolturaHa conseguito il Diploma di maturità presso l’Istituto tecnico Agrario di Bergamo. Inizia a far politica con il Movimento degli studenti nel 1994. Nel 1999 viene eletto consigliere comunale di Mornico al Serio con una lista civica. Nel 2002 diventa segretario regionale della Sinistra Giovanile ed entra a far parte della segreteria nazionale della medesima organizzazione, in qualità di responsabile "Lavoro". Nel 2004 diviene segretario provinciale dei Democratici di Sinistra di Bergamo ed entra nelle segreteria regionale del partito. Nel 2007 viene eletto segretario regionale dei DS. Il 14 aprile 2007 è stato eletto segretario regionale del Partito Democratico lombardo, incarico confermato poi nel 2009. Dal 24 febbraio 2009 il Segretario del PD Dario Franceschini (già Vicesegretario di Veltroni nominato leader del Pd dopo le sue dimissioni dalla Segreteria nazionale) lo nomina Responsabile nazionale Agricoltura nella nuova Segreteria. Il 2 maggio 2013 viene nominato sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Letta. Il 21 febbraio 2014 viene nominato Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali del Governo Renzi.

Gianluca Galletti (Udc)Ambiente
Gianluca GallettiDal 2008 è vice capogruppo vicario del Unione di Centro alla Camera dei Deputati.  Si candida alle Elezioni regionali 2010 come Governatore della regione Emilia-Romagna per l'Unione di Centro (UDC) ottenendo il 4,2%. Durante la campagna elettorale, intervistato nella sede di Radio Città del Capo, si dichiara favorevole alla localizzazione della produzione di energia nucleare in Emilia Romagna purché il sito sia considerato sicuro e conveniente. Dal 21 marzo 2012 è vicepresidente dell'UDC alla Camera. Il 26 aprile seguente viene eletto per acclamazione nuovo capogruppo dell'Unione di Centro alla Camera dei deputati subentrando al leader del partito Pier Ferdinando Casini. Il 2 maggio 2013 viene nominato Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione nel Governo Letta. Il 22 febbraio 2014 viene nominato Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel Governo Renzi.

Giuliano Poletti Lavoro e politiche sociali
Giuliano PolettiDiplomato come perito agrario, è stato assessore comunale all'Agricoltura e alle Attività Produttive di Imola dal 1976 al 1979. Dal 1982 al 1989 è segretario della federazione del Partito Comunista Italiano di Imola. Successivamente diviene consigliere provinciale a Bologna. Dal 1992 al 2000 è anche presidente di Efeso, ente di formazione della Legacoop Emilia-Romagna, quindi, fino al settembre 2000, è presidente della Legacoop di Imola, poi presidente della Legacoop Regionale Emilia-Romagna e vicepresidente Legacoop Nazionale. Dal 2002 è presidente di Legacoop Nazionale. Nel febbraio 2013 diviene presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.  Il 21 febbraio 2014 viene designato come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali della Repubblica Italiana nel governo Renzi.

Stefania Giannini (Sc)Istruzione, università e ricerca
Stefania Giannini  è una linguista, glottologa e politica italiana, Ministro dell'Istruzione, dell'Universitá e della Ricerca del governo Renzi dal 22 febbraio 2014.
Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica dal 1999, e già rettrice dell'Università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, attualmente è anche senatrice della XVII Legislatura e coordinatrice politica di Scelta Civica.

Dario Franceschini (Pd)Beni e attività culturali
Dario FranceschiniGià segretario nazionale del Partito Democratico dal 21 febbraio al 25 ottobre 2009 e presidente del gruppo del PD alla Camera dei deputati dal 17 novembre 2009 al 19 marzo 2013, attualmente è Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Coordinamento delle attività di governo nel governo Letta e deputato della XVII Legislatura.

Riforme e rapporti col Parlamento: Maria Elena Boschi (Pd)
Maria Elena BoschiLaureata in Giurisprudenza, vive e lavora a Firenze, dove esercita la professione di avvocato. Membro del CdA di Publiacqua ha rassegnato le dimissioni il 4 giugno 2013[1], è membro della direzione del Partito Democratico di Firenze. Ha sostenuto la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra del 2012.
Viene candidata alle elezioni politiche italiane del 2013 alla Camera dei deputati nella circoscrizione Regione Toscana per la lista del Partito Democratico, risultando eletta.
Il 9 dicembre 2013 diviene membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il nuovo segretario nazionale Matteo Renzi, con il ruolo di responsabile alle riforme

Marianna Madia (Pd)Semplificazione e P.a.
Marianna MadiaÈ figlia del giornalista, attore e politico, consigliere comunale a Roma nella Giunta Veltroni, Stefano Madia. ]. La famiglia ha origini calabresi. Il bisnonno Titta Madia è stato deputato fascista e poi del Movimento Sociale Italiano. Suo nonno, Titta junior, è stato l'avvocato di Clemente Mastella. Ha frequentato il Lycée Chateaubriand di Roma ottenendo la maturità francese con mention bien. Dopo il conseguimento della laurea con lode in scienze politiche, si è specializzata all'Istituto di Studi Avanzati di Lucca, istituzione creata da Marcello Pera e think tank per la destra neo-con, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in economia del lavoro. Collabora con l'ufficio studi dell'AREL, l'Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta. Vi coordina la redazione della rivista mensile telematica ELE (Europa Lavoro Economia). Dal giugno 2012 è membro del comitato direttivo dell’Arel. Dal 2011 componente del comitato di redazione della rivista Italianieuropei.
Partecipa come ospite nel pubblico della trasmissione Economix in onda la notte su Rai 3. Nel 2006 firma anche alcuni servizi di coda per la stessa trasmissione.

Maria Carmela Lanzetta (Pd)Affari regionali
 Il Ministro degli Affari Regionali Maria Carmela LanzettaNata a Mammola da madre farmacista e da padre medico, ha conseguito il diploma di maturità presso il liceo classico di Locri e laurea in farmacia all'Università di Bologna. È madre di due figli.  Il 28 maggio 2006 viene eletta sindaco di Monasterace con il 62,2% dei voti; Alle elezioni del 15 maggio 2011 viene riconfermata, ottenendo il 35,4% e vincendo per soli 51 voti.  Per anni nel mirino della 'ndrangheta (nel 2001 le fu bruciata la farmacia mentre nel 2012 ignoti spararono alla sua autovettura), nel luglio del 2013 si è dimessa da sindaco in polemica per essere stata lasciata sola dal resto della politica in questa sua lotta.
In occasione delle elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 ha sostenuto la candidatura di Pippo Civati. Il 21 febbraio 2014 viene nominata ministro degli Affari Regionali nel Governo Renzi.

domenica 16 febbraio 2014

RENZI E SOLO UN BURATTINO NELLE MANI DI MARCO CARRAI.















Il puparo di RENZI 

E'  da  tempo tutto deciso  il grande PUPARO si chiamerebbe  Marco Carrai  e la sua famiglia  che assieme al consigliere Yoram Gutgeld attuerebbero le grandi manovre decise  dalla destra Repubblica Americana  che esercita  sull’Italia  un grande potere  Politico-economico.
Così la scelta di Renzi che forse inconsapevole di essere un burattino  nelle mani dei poteri forti.
Pare che  l’unico ostacolo sia da sempre  la banda di Berlusconi, con un’altra cordata  di potere economico,  fin dai tempi di Craxi. Quindi e tutto segnato nei minimi particolari, dopo la morte di Giulio Andreatti gli equilibri sono compromessi,da li i disegni, i  colpi della magistratura, alle debolezze anche perverse  di Berlusconi, Dalema e Prodi e l’avvento dell’Euro, la nomina di Napolitano, il golpe bianco e la caduta di Berlusconi, poi Bersani considerato non all’altezza del Gioco, a  seguire Monti e Letta per giungere al rampollo Renzi Matteo, che nato e  allevato  dalla famiglia CARRAI con a capo stratega MARCO che tira le fila di Matteo   per attuare  alcune manovre di vitale importanza di quei poteri forti di cui fa parte.
Nello sfondo dopo Napolitano torna  Prodi, per avere il potere  assoluto nel portare al termine  quei disegni nati nella sala comando di  Washington.
                                                                                              Ruisi Francesco


venerdì 14 febbraio 2014

POPOLO SENZA SOVRANITA'












Il vizietto della sinistra governare senza essere stati eletti dal popolo, che differenza c'è tra la Democrazia e la Dittatura  all' ITALIANA.
il popolo non conta deve solo subire le incompetenze prepotenti dei sedicenti Governatori.
ora arriva Renzi  con la benedizione  di Napolitano che dice  che l'elezioni sono una sciocchezza.
 ma  se Matteo Renzi  era partito come rottamatore e rinnovatore, oggi cosa ha fatto fare un netto cambio di rotta a Matteo,  e possibile che Matteo stia subendo i bagliori dei poteri forti? e possibile che non veda che cosi facendo  rischia di essere bruciato prima di partire.   E ADESSO........................................
non rischiamo   una vera rivoluzione, con tanto di disordini.
                                                                                        Ruisi Francesco
    

giovedì 13 febbraio 2014

IL MINISTERO DEL TESORO VUOLE RIPRENDERSI 600 EURO DALLE BUSTE PAGA DEI BIDELLI


Si tratta di soldi riconosciuti dall’ultimo contratto di lavoro, che spetterebbero per la prestazione svolta a partire dal settembre 2011. Il taglio rra già stato annunciato per le buste paga degli insegnanti. Allora intervenne il ministro Carrozza che bloccò tutto.

Dopo gli insegnanti, i bidelli. Il ministero del Tesoro vuole riprendersi 600 euro dalle buste paga del personale non docente della scuola. Si tratta di soldi riconosciuti dall'ultimo contratto di lavoro, che spetterebbero per la prestazione svolta a partire dal settembre 2011. Adesso come ha riportato il quotidiano Libero, il Ministero ha chiesto la restituzione degli importi.

IL COMPENSO RIGUARDA MANSIONI AGGIUNTIVE La cifra in questione riguarda le mansioni aggiuntive, che non sono soltanto un lavoro in più ma competenze riconosciute dopo appositi corsi di specializzazione, una sorta di premio al merito per incarichi in aggiunta ai normali compiti, come dare assistenza ai ragazzi disabili, essere in grado di garantire il primo soccorso, sostituire il direttore dei servizi amministrativi e dare supporto alla didattica.

Queste funzioni possono essere svolte solo da personale selezionato e formato: poco più di settemila dipendenti sui quasi 200mila Ata in servizio nelle scuole. Le mansioni sono già state svolte e retribuite.

Assunzioni in Banca: lavoro in tutta Italia, nelle filiali UniCredit



Assunzioni in Banca: lavoro in tutta Italia, nelle filiali UniCredit

Chi cerca un lavoro in banca può cogliere questa opportunità interessante. Lavorare per UniCredit significa collaborare con uno dei gruppi finanziari più importanti a livello europeo. Attualmente UniCredit ha programmato varie assunzioni, in tutta Italia per il ruolo di addetto servizio clienti e in sedi specifiche per gli altri ruoli. 

Le regioni interessate come sedi di lavoro sono: Trentino Alto Adige, Lazio, Sardegna, Liguria, Basilicata, Lombardia, Veneto, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria.
Addetto servizio clienti
Chi riveste il ruolo di addetto servizio clienti si occupa di assicurare l'efficienza dell'operatività di sportello in un'agenzia, di promuovere e vendere i prodotti e servizi di base di UniCredit, di captare le opportunità commerciali consigliando i clienti, di collaborare in modo attivo con i colleghi. 

Requisiti richiesti:
 - Avere conseguito la laurea in materie economiche, giuridiche o matematico-statistiche;
 - Essere in possesso di patente di guida;
 - Padroneggiare a livello intermedio la lingua inglese.

Il lavoro prevede un contratto a tempo determinato per il periodo estivo, da giugno a settembre. 


mercoledì 12 febbraio 2014

Sentenza a favore dei co.co.pro.

Il Tribunale di Bergamo con la sentenza n°941 del 12 dicemdre 2013 garantisce  anche i co.co.pro. che recita  hanno diritto alla pensione nonostante il datore non ha versato i contributi.

 Così come il lavoratore subordinato, anche il lavoratore con contratto a progetto ha diritto ad ottenere la pensione nel caso in cui il datore non abbia versato i contributi previdenziali.

Anche se la legge prevede espressamente tale diritto solo per i lavoratori subordinati, la norma va interpretata in modo estensivo e quindi va intesa anche a favore dei co.co.pro. in quanto la situazione dei collaboratori è assimilabile a quella degli altri dipendenti.

Lo afferma di Bergamo in una recente sentenza. Quindi, se il collaboratore coordinato e continuativo, dopo aver lavorato per un’azienda per diversi anni, presenta domanda all’Inps per ottenere la pensione di vecchiaia, ma riceve un rifiuto, in quanto il datore non ha correttamente versato i contributi alla gestione competente, può fare ricorso in tribunale per ottenere quanto le spetta dall’Inps.

Il cosiddetto principio  dell’automaticità delle prestazioni  sancito dall’art. 2116 del codice  civile, che  riconosce ai lavoratori il diritto di percepire il trattamento pensionistico anche qualora l’azienda abbia omesso di versare i contributi previdenziali maturati. Stando al tenore letterale della norma, il principio si applica solo ai lavoratori “subordinati” e quindi non può essere invocato dai collaboratori con contratti co.co.

Tale lettura, fino alla sentenza del Tribunale di Bergamo, era pacifica e indiscussa, tanto che non pochi progetti di legge in passato hanno tentato di superare il problema, estendendo la tutela anche ai collaboratori non dipendenti. La sentenza di Bergamo, però, rovescia questa interpretazione, forzando in maniera evidente il dato legislativo.

Secondo il tribunale bergamasco, è vero che il Codice civile menziona soltanto i rapporti di lavoro subordinato tra quelli rientranti nell’ambito del principio dell’automaticità delle prestazioni, tuttavia questo principio ha una portata generale e quindi va inteso anche per i contratti di lavoro parasubordinato come, appunto, i contratti a progetto.


Bisogna quindi concludere per l’estensione del principio in favore dei collaboratori coordinati e continuativi, in quanto il regime previdenziale di tali soggetti sarebbe sostanzialmente identico a quello dei lavoratori dipendenti. Se la situazione è identica, conclude la pronuncia, si deve applicare una regola uguale, e quindi si deve estendere anche ai collaboratori il principio dell’automaticità delle prestazioni.
 Ragionando diversamente, la norma sarebbe incostituzionale, per violazione del principio di eguaglianza in forza dell’art. 3 della Costituzione Italiana.
                                                                                Ruisi Francesco 

lunedì 10 febbraio 2014

Assicurazione R.C.A. a volte i bordellyne fanno bene.


Assicurazione R.C.A.    a volte i bordellyne  fanno bene.

 Alla Camera dei Deputati è stato appena stralciato il pacchetto rca dal Decreto Destinazione Italia, per la precisione, l'art. 8, si tratta di una sequela di norme che hanno una significativa ricaduta sul settore delle RCA. Dopo il BORDELLYNe di molti del PD per l'appunto, renziani in testa, ma anche MoVimento 5 Stelle e Sel, che si erano messi di traverso.
Ora, parte ex novo un apposito disegno di legge che conterrà le nuove norme rimodulate, tra le quali figureranno la nuova disciplina contrattuale della cessione del credito, la scatola nera, l'inconcepibile decadenza lampo di mesi tre per richiedere il risarcimento, il testimone da indicare in denuncia, oltre al valore tabellare del danno da morte.
                                                                                      Ruisi Francesco

domenica 9 febbraio 2014

Afghanistan, una legge permetterà ai mariti di picchiare le mogli


Afghanistan, una legge permetterà ai mariti di picchiare le mogli

di Monica Ricci Sargentini

Una nuova legge, appena approvata dal parlamento afghano, permetterà agli uomini di picchiare mogli, bambine e sorelle senza paura di poter finire in prigione. Un passo indietro dopo anni di progressi nel combattere la violenza domestica in un Paese dove i delitti d’onore, i matrimoni forzati e gli abusi in famiglia sono all’ordine del giorno. Il provvedimento modifica il codice penale vietando ai parenti degli imputati di violenze domestiche o di matrimoni forzati di testimoniare contro di loro nei tribunali. In questo modo le vittime vengono costrette al silenzio e non possono denunciare la loro sofferenza.

Perché la legge entri in vigore manca solo la firma del presidente Karzai  ed è proprio a lui che si appellano le associazioni per i diritti umani locali e internazionali sperando che replichi il gesto compiuto nel 2009 quando aveva bocciato in extremis una legge che legalizzava lo stupro compiuto dal marito perché suo “diritto nuziale”.

“E’ pazzesco quello che sta succedendo. Non si potrà più perseguire chi compie violenza sulle donne in famiglia. Le persone più vulnerabili non otterranno mai giustizia” dice Manizha Naderi, direttrice dell’Ong Women for Afghan Women.

Non ci sarà più giustizia per le spose bambine come Sahar Gul (nella foto) che fu torturata e tenuta per mesi in un seminterrato dal marito e dai suoi parenti  perché non voleva prostituirsi. La sua storia ha commosso il mondo ed è stata una delle più lette del nostro blog.  Né potrà più raccontare il suo calvario Sitara, la donna di 31 anni cui il marito ha tagliato naso e labbra in un accesso d’ira.

 In un Paese in cui gli abusi sono già per la maggior parte impuniti (gli aguzzini di Sahar  sono stati liberati lo scorso luglio perché colpevoli solo di “violenze familiari”) diventa ora impossibile arrivare anche all’incriminazione di fratelli e padri che massacrano in nome dell’onore o che vendono le loro figlie/sorelle per mettere fine a una faida o per azzerare un debito. Tutto questo finirà fuori dal controllo della legge.

Per Human Rights Watch la nuova norma “lascia impuniti i picchiatori di donne e bambini “.

Ora tutti gli occhi sono puntati su Karzai. “Chiederemo al presidente di non firmare finché quell’articolo della legge n on sarà cambiato” dice convinta al britannico The Guardian Selay Ghaffar di un’associazione che fornisce rifugio e assistenza legale alle donne e ai bambini afghani. Ma non siamo più nel 2009, Karzai  da aprile non sarà più presidente  e le sue priorità sono altre: in primis i difficili negoziati con gli Usa sulla fase successiva al ritiro dei soldati stranieri a fine 2014.

Negli ultimi anni le forze conservative hanno ripreso vigore. Nel 2013 sono state bocciate la legge contro la violenza sulle donne e quella sulle quota rosa. A novembre si è tornati addirittura a riproporre la lapidazione in pubblico per gli adulteri.

Dalla caduta del mullah Omar a oggi per le donne afghane è cambiato poco. “All’inizio, subito dopo la sconfitta dei talebani  - racconta ancora Ghaffar – tutti avevano paura del nuovo governo e dei media. Ma poi hanno capito che possono fare quello che vogliono perché il governo non è molto a favore dei diritti delle donne”.

Cassazione e sicurezza sul lavoro: la responsabilità del datore di lavoro cessa solo col rischio elettivo. Il concetto di "preposto"





Corte di Cassazione Civile, sezione lavoro, sentenza n. 2455 del 4 Febbraio 2014. La sentenza in oggetto offre numerosi spunti di riflessione sul tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro. In generale, nel nostro ordinamento, è onere del datore di lavoro (o della persona da lui nominata) provvedere alla sorveglianza diretta dei sottoposti, al fine di evitare che gli stessi operino senza quelle precauzioni necessarie a garantire la loro sicurezza. 

Ciò poiché il datore di lavoro è sempre responsabile nei confronti del lavoratore, sia quando quest'ultimo ometta di adottare le opportune precauzioni (ad esempio, indossando caschetto, occhiali, calzature e guanti protettivi), sia quando il primo ometta del tutto la vigilanza circa l'adeguamento dei dipendenti alla normativa vigente. Il datore di lavoro va esente da responsabilità solo nel caso in cui venga integrato il c.d. "rischio elettivo", intendendosi con tale termine la circostanza per cui, con un comportamento assolutamente imprevedibile e abnorme, il dipendente agisce provocando danni a se stesso e ad altri. L'onere di provare la sussistenza del rischio elettivo grava sul datore di lavoro.

Nel caso di specie l'infortunio è stato causato dalla caduta di un operaio, impegnato nell'esecuzione di alcune opere di montaggio e smontaggio, da un'impalcatura. Per questo tipo di lavoro è indispensabile che il soggetto sia dotato di cintura di sicurezza, debitamente agganciata, qualora non sia possibile disporre di impalcature di protezione o di parapetti. Se dagli atti di causa - attinti anche dal correlato procedimento penale - risulta che il lavoratore svolgeva la propria attività senza indossare né osservare idonee misure di prevenzione, allora la responsabilità dell'infortunio resta totalmente a carico del datore di lavoro. Relativamente al riparto di responsabilità tra datore e altri responsabili afferma la Suprema Corte che "ai fini della ripartizione di responsabilità stabilita, in via gerarchica, tra datore di lavoro, dirigenti e preposti, la figura del preposto ricorre nel caso in cui il datore di lavoro, titolare di una attività aziendale complessa ed estesa, operi per deleghe secondo vari gradi di responsabilità, e presuppone uno specifico addestramento a tale scopo oltre al riconoscimento, con mansioni di caposquadra, della direzione esecutiva di un gruppo di lavoratori e dei relativi poteri per l'attribuzione di compiti operativi nell'ambito dei criteri prefissati". Il termine "preposto" non può quindi essere esteso all'operaio professionalmente più anziano della squadra, il quale, sebbene conservi esperienza maggiore rispetto agli altri dipendenti, non gode di delega apposita né si è impegnato in specifico addestramento da capo squadra con i poteri di direzione e controllo esecutivo che ne derivano.

                                                                                       Ruisi Francesco





sabato 8 febbraio 2014

Cancelliamo la famiglia è roba da fascisti.Parola di ministro


 attacco alla famiglia.

Che la linea della sinistra e stata storicamente anticristiana lo si era capito.
Ma ora le ministre  fanno cacca dei valori che la cristianità  ci insegna  sulla famiglia, prima la Kyenge,con le proposte  di eliminare i pronomi Papà e mamma, sostituendoli con genitore 1 e genitore 2.  Ora e andata all’attacco anche la ministra  Maria Chiara Carrozza che dice :
ha che servono i genitori?        Praticamente a nulla, madre o padre, genitore 24 o genitore 32, è tutto uguale. E la famiglia, ma sì la famiglia, un concetto vago, da vecchi bacucchi, superato dai tempi, nostalgico e magari anche un po’ “fascista”.

Adesso c’è la corsa a chi la spara più grossa. E non sono solo gli esponenti di seconda fila dei partiti, che sgomitano per finire sui giornali e avere uno sprazzo di notorietà, ma anche chi ha funzioni istituzionali molto alte, come i membri del governo Letta. L’ultima bordata assurda, irricevibile, arriva dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Che in premessa avverte:   «Il ruolo materno e paterno tradizionali ormai si alternano». Per poi svilire le figure dei genitori: «Non sono per estremizzare e cancellare, ad esempio, la festa del papà», dice in un’intervista a Rai News.  «Ma neanche per calcare la mano. La famiglia ideale in questo momento non esiste, forse non è mai esistita. Bisogna stare molto attenti a enfatizzare la struttura familiare ideale».
Un ulteriore regalo all’azione distruttiva (l’obiettivo è dire che la famiglia è ormai uno stereotipo e come tale va annullata alla radice) iniziata dal suo partito, il Pd, e condotta con forza da tutta la sinistra. Un’azione che smantella i princìpi sui quali si fonda la società italiana. Quindi, per un calcolo politico, vengono cancellate le identità di padre e madre. I genitori però devono ringraziare la ministra democratica Carrozza per la sua magnanimità: cercherà di non eliminare la festa della mamma e nemmeno quella del papà. E magari, in queste due date, con uno sforzo enorme, consentirà agli insegnanti di permettere agli alunni delle elementari di preparare qualche regaluccio ai genitori.
Considerazione estremamente gravi in virtù del fatto che la ministro carrozza e connessa con la scuola  dove   di norma si mandano i bambini  per educarli anche ai valori cristiani e di famiglia, gli stessi che hanno ispirato i termini della costituzione ITALIANA.
                                                                                  Ruisi Francesco

giovedì 6 febbraio 2014

Concorso pubblico per insegnanti e personale ATA: 2014 – 2015 – 2016

Concorso pubblico per insegnanti e personale ATA: 2014 – 2015 – 2016

E’ di poche ore fa la notizia,secondo la quale,il ministro dell’istruzione ,della ricerca e dell’Università ha reso noto il nuovo piano per le assunzioni previste nel 2014/2015.Per tale anno scolastico,è previsto l’inserimento e l’assunzione di circa 12.625 insegnati e 4.317 Ata,ai quali si aggiungono anche circa 1.605 insegnanti di sostegno.

La seguente notizia sembra davvero molto ma molto accattivante ed interessante.Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta,studiamone insieme le modalità e cerchiamo di capire quali siano requisiti fondamentali per poter accedere a lavori in edifici scolastici.

Se non ci saranno modifiche legislative al sistema di reclutamento nella scuola, i posti di lavoro per insegnanti e ATA saranno coperti prelevando il 50%  alle graduatorie  (cui fanno parte circa 160.000 precari) e il restante 50% attraverso concorsi pubblici.

Purtroppo non è stato ancora realizzato un comunicato ufficiale,ma il ministero delle istruzioni ha specificato che le assunzioni si faranno,ciò che restano ancora incerti sono i tempi.
Per tanto è già stata attivata  la richiesta di copertura finanziaria oltre che un’attenta analisi di verifica,di disponibilità di cattedre,regione per regione.I requisiti base che saranno richiesti ai candidati,aspiranti insegnanti:

  • Possesso di una laurea o un diploma del vecchio ordinamento
  • ottima conoscenza della lingua italiana,più una lingua straniera a scelta
  • forte predisposizione e amore verso l’insegnamento e il pieno rispetto delle regole scolastiche
  • assenza di condanne penali
Per quanto concerne le mansioni del personale ATA, non sono ancora stati resi noti i requisiti precisi. Ci sembra inoltre doveroso ricordare che le assunzioni tramite scorrimento graduatorie o concorsi per il prossimo anno scolastico dovranno chiudersi entro il 31 agosto 2014 e che per quanto riguarda il  nuovo concorso dovremo aspettare comunicazioni ufficiali dal Ministro Maria Chiara Carrozza.

Se desiderate ottenere maggiori informazioni sul concorso, consultate le news del Ministero dell’Istruzione e dell’Università direttamente facendo click qua.
A breve verrà reso ufficializzato il concorso all’interno del portale ufficiale.

martedì 4 febbraio 2014

Approvato il decreto svuota carceri: queste le principali misure


Approvato il decreto svuota carceri: queste le principali misure

Nel comunicato stampa diffuso dal Consiglio dei Ministri si legge come il testo del decreto approvato nella seduta del 17 dicembre scorso nasca dalla necessità di restituire alle persone detenute la possibilità di un effettivo esercizio dei diritti fondamentali e di affrontare il fenomeno dell’ormai endemico sovraffollamento carcerario, nel rispetto delle fondamentali istanze di sicurezza della collettività. Pertanto, tenendo conto anche delle sollecitazioni provenienti dal Presidente della Repubblica, dalla Corte costituzionale e dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo, si introduce un pacchetto di misure che operano su distinti piani, con l’obiettivo principale di diminuire, in maniera selettiva e non indiscriminata, il numero delle persone ristrette in carcere.

Tale  obiettivo viene perseguito attraverso misure dirette ad incidere sia sui flussi di ingresso negli istituti di pena che su quelli di uscita dal circuito penitenziario.
Tra le principali misure adottate vanno ricordate le seguenti:
a) con riguardo alle ipotesi di lieve entità in materia di stupefacenti viene prevista una nuova ipotesi di reato in luogo della previgente circostanza attenuante. Infatti, per il sistema del bilanciamento delle circostanze che poteva comportare l’azzeramento di quella attenuante legata alla lieve entità del fatto si arrivava spesso a pene molto alte e sproporzionate. La norma prevede comunque una riduzione, nel massimo, della pena edittale;
b) per quanto attiene all’affidamento terapeutico si interviene per ampliare le ipotesi concessione anche ai casi di  precedenti violazioni (come indicato dalla Corte Costituzionale) che, ovviamente continuano ad essere sottoposte alla valutazione del giudice;
c) per quanto riguarda la liberazione anticipata si amplia il beneficio dell’aumento dei giorni di detenzione (da 60 a 75) per ciascun semestre di pena espiata. L’applicazione retroattiva comporta una contenuta anticipazione di una uscita che si verificherebbe comunque in tempi brevi. Non si tratta di una misura automatica e non si determina una liberazione immediata (in massa) di un numero rilevante di detenuti, ma è spalmata nel tempo e comunque sottoposta alla rivalutazione del giudice che deve verificare il corretto comportamento dei detenuti. Inoltre per i reati più gravi previsti dall’art. 4bis dell’ord. Pen. è richiesta una motivazione rafforzata per giustificare la riduzione.
Nel testo del provvedimento in oggetto, si provvede anche a rafforzare gli strumenti di tutela dei diritti delle persone detenute:
a) viene istituita la figura del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o comunque private della libertà personale (intervento, quest’ultimo, senza alcun onere per la finanza pubblica);
b) viene previsto un nuovo procedimento giurisdizionale davanti al magistrato di sorveglianza (caratterizzato da meccanismi diretti a garantire l’effettività delle decisioni giudiziarie, nella prassi troppo spesso inevase) finalizzato a garantire ai detenuti e internati la tutela dei loro diritti;
c) vengono introdotte norme dirette a semplificare la trattazione di alcune materie di competenza della magistratura di sorveglianza, sulla quale graverà, in termini organizzativi, il peso dell’intervento d’urgenza.
Si interviene inoltre sulla disciplina della espulsione per detenuti non appartenenti alla UE attraverso un ampliamento della platea dei potenziali destinatari della misura e mediante un più efficace coordinamento dei vari organi coinvolti nell’iter procedurale (secondo statistiche del Ministero della giustizia al 30 luglio 2013 su 22.812 detenuti stranieri circa 18.000 erano non UE).
Con riguardo alle misure introdotte per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario è stato sottolineato come queste non segnino affatto un generalizzato depotenziamento della risposta giudiziaria penale, presupponendo, anzi, sempre e comunque, una valutazione da parte del giudice. Si fa il caso, ad esempio, della c.d. liberazione anticipata speciale, che, oltre a costituire un istituto temporaneo, in realtà realizza il mero ampliamento della portata di un beneficio già presente nell’ordinamento penitenziario, anticipando un effetto, quello della liberazione, che comunque si produrrebbe.
Restano ferme, peraltro, le misure di rigore nei confronti delle forme più aggressive di criminalità organizzata, mentre gli istituti di favore introdotti non impediscono, in caso di successive condotte negative da parte dei beneficiari, di attivare efficaci meccanismi reattivi, impedendo ogni successivo accesso a soluzioni di tipo premiale.
                                                       
fonte: diritto.it

sabato 1 febbraio 2014

Spedali Civili: concorso per 20 infermieri a tempo indeterminato.


L’Azienda Ospedaliera  Spedali Civili di Brescia apre un concorso pubblico, per titoli ed esami, per 20 posti di Collaboratore Professionale Sanitario – Infermiere, categoria D. Vediamo di seguito quali sono i requisiti richiesti e le modalità di esame. 
La domanda di partecipazione deve essere presentata entro e non oltre il 10 febbraio 2014. 


I requisiti necessari per accedere alla selezione sono i seguenti: 
cittadinanza italiana o di uno dei Paesi dell'Unione Europea;
idoneità fisica all'impiego, piena e incondizionata;
possesso del Diploma Universitario di infermiere e iscrizione al relativo Albo Professionale.

Per legge, non sussiste nessun limite massimo di età, fatto salvo il limite previsto per il collocamento a riposo d'ufficio. Non possono accedere all'impiego coloro che siano stati esclusi dall'elettorato attivo nonché coloro che siano stati dispensati dall'impiego presso una pubblica amministrazione.

Prove d’esame
L'Azienda effettuerà una preselezione che consisterà in una prova scritta basata su una serie di domande a risposta multipla sulle materie delle prove concorsuali. Giorno, ora e sede di svolgimento della preselezione ed elenco dei candidati saranno pubblicati sul sito internet aziendale nella sezione Concorsi. 

Verranno ammessi alla procedura concorsuale non più di 400 candidati.

Le materie d’esame sono: 
igiene e tecnica ospedaliera;
assistenza infermieristica;
elementi di legislazione sanitaria nazionale e regionale;
disposizioni normative vigenti relative alla prevenzione della corruzione (Legge 6 novembre 2012, n. 190);
codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.p.r. 16 aprile 2013, n. 62);
codice disciplinare dell’Azienda (pubblicato nel sito internet aziendale).

Le prove d’esame sono tre:
quella scritta, verterà sulla soluzione di quesiti a risposta sintetica;
la prova pratica prevede l’esecuzione di tecniche specifiche o la predisposizione di atti connessi alla qualificazione professionale richiesta;
infine, la prova orale verterà sulle materie sopra elencate e comprende anche la verifica della conoscenza di elementi di informatica e della conoscenza, almeno a livello base, della lingua Inglese.

La domanda di partecipazione deve essere presentata entro e non oltre il 10 febbraio 2014, esclusivamente con le modalità indicate nell’Allegato 1 del Bando (registrazione e iscrizione on-line, stampa e invio con relativi allegati compreso copia documento di identità indicato nei dati di iscrizione) su carta semplice.


500 giovani per la cultura: concorso semplificato e bando prorogato

500 giovani per la cultura: concorso semplificato e bando prorogato

500 giovani per la cultura. Questo é il motto del progetto messo in cantiere dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Mibac ha infatti emanato un concorso per l’inserimento di 500 laureati da formare, per la durata di 12 mesi, nelle attività di inventariazione e di digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, presso gli istituti e i luoghi della cultura statali.

Il bando, in seguito alle critiche rivolte da tantissimi giovani su due punti principali, voto di laurea e attestazione internazionale della conoscenza della lingua inglese, é stato modificato dal ministro Bray, che ha anche deciso di prorogarne la scadenza al 14 febbraio 2014.

Cosa è cambiato nel bando?

Il requisito del voto minimo di laurea per accedere è stato abbassato: da 110 a 100, ma la priorità sarà data agli studenti più meritevoli, che hanno conseguito il titolo con il massimo dei voti;
è stato eliminato il vincolo che prevedeva l’obbligo di certificare il possesso di un determinato livello di competenza linguistica per l’inglese;
è stata introdotta la possibilità di un periodo di assenza di 15 giorni per motivi di studio e, nel caso di impegni di studio più lunghi, è possibile la sospendere fino a 3 mesi del tirocinio;
l’impegno dei partecipanti per le attività di formazione è stato fissato nella misura di 600 ore annue.

Come fare domanda?
Dal 14 dicembre 2013 il candidato ha potuto accreditarsi alla procedura di selezione grazie all’applicazione informatica.
Il secondo passaggio sarà ora compilare ed inviare la domanda per via telematica entro il 14 febbraio 2014 alle ore 14.

ALLEGATI
Bando
Domanda

KIKO Make up: posizioni aperte per 21 figure professionali


KIKO Make up: posizioni aperte per 21 figure professionali

KIKO è un famoso marchio che opera nel settore della cosmetica e della bellezza dal 1997 in Italia, fondato dal Gruppo Percassi, brand italiano che offre una vasta scelta di prodotti come trucchi e prodotti per la cura della pelle del viso e del corpo. In soli 4 anni Kiko ha aperto quasi 300 negozi tra Italia, Spagna,Germania, Francia e Portogallo. 




Attualmente KIKO è alla ricerca  di figure professionali con i seguenti requisiti:

Addetti Vendita

Estroversi
Positività
Forte propensione al contatto con il pubblico
Flessibilità oraria
Disponibilità a turni serali e mattutini
Diploma
Preferibilmente, esperienza nel ruolo
Passione per l’universo della bellezza e del make-up
Doti di vendita
Buona capacità di team-working

Store Manager
Dinamismo
Intraprendenza
Esperienza di almeno 3-4 anni nel ruolo
Preferibilmente, provenienza dal settore cosmesi e/o profumeria
Ottima presenza

Make-Up Artist

Diploma di Trucco
Forte propensione alla vendita
Esperienza in analoga posizione presso catene di make up/skin care
Creatività
Attenzione alle ultime tendenze
Passione per l’universo della bellezza e del make-up
Abilità manuale
Sensibilità estetica
Doti di vendita
Buona capacità di team-working

Per maggiori informazioni o per inviare la tua candidatura clicca sulla posizione di tuo interesse: